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Chi
perde paga
Autore:
Stephen King.
Genere:
thriller
Vi
ricordate i fattacci di Mr. Mercedes (già recensito sul Blog qui: )?
Ebbene
i protagonisti di questa storia ne sono stati ampiamente influenzati.
Infatti,
il papà di Pete Sauber, poco più che adolescente, era in quella
sciagurata fila di persone in cerca di lavoro quando la Mercedes
assassina li ha falciati, triturati e schiacciati.. in stile King
ovviamente!
«Si
alzò a fatica, appena in tempo per scorgere l'auto (era una
Mercedes, poco ma sicuro, un enorme berlina dello stesso grigio di
quel mattino nebbioso) piombare sulla folla, falciando corpi su corpi
mentre si apriva la strada disegnando un arco impazzito». Tratto
da «Chi perde paga» di Stephen King, editore Sperling &
Kupfer.
La
famiglia di Pete se la passa male. I genitori litigano continuamente.
Sia lui che sua sorella temono che tutto possa precipitare da un
momento all'altro finchè un giorno Pete trova un vero e proprio
tesoro.
La
fortuna si trova in un baule logoro dal tempo e semisepolto in una
grotta artificiale sono nascosti molti contanti in buste
perfettamente conservate e centinaia di taccuini scritti a mano.
Sono
il lavoro di uno dei più noti e celebri scrittori americani.
Celebrato per la sua trilogia più famosa. Un tesoro nel tesoro: uno,
forse addirittura due inediti che riprendono le vicende del
personaggio che ha appassionato milioni di lettori in tutto il Mondo.
Da
dove arrivano?
La
risposta è nel lontano 1978 quando un gruppo di tre improvvisati
rapinatori senza scrupoli fece irruzione in casa dello scrittore agli
ordini di un certo Morris desideroso di appropriarsi di quei preziosi
scritti.
L'uccisione
a sangue freddo dell'Autore e la scomparsa del «malloppo» rimasero
un caso irrisolto.
Morris
infatti non era un ladro qualunque, ma un super appassionato di
Rothstin e del suo personaggio Johnny Gold con il quale viveva, fin
dal giorno della sua scoperta, una sorta di transfer. Più di un
ispirazione, meglio di un infatuazione. Lui voleva essere Johnny.
Ma
quando lesse il terzo e conclusivo capitolo della trilogia il suo
amore divenne odio, la sua venerazione risentimento e l'Autore che
aveva idolatrato si trasformò in un mostro blasfemo che aveva
irrimediabilmente rovinato questo personaggio straordinario.
Per
Morris la scoperta che esisteva un seguito divenne una ragione di
vita molto più importante persino del denaro. Un motivo per cui
uccidere.
Cresciuto
ai margini di una periferia lui era il classico balordo che non aveva
nulla da perdere. Una vita preda delle emozioni forti, della sua
noncuranza per le conseguenze.
Paradossalmente,
Morris non potrà godere del suo «tesoro» perchè dopo averlo
sanguinosamente conquistato finirà in galere per un altro crimine.
Un ergastolo. La refurtiva invece non verrà mai ritrovata.
Fino
al 2010 quando un giovane la ritroverà per puro caso.
Ma
anche la pena di Morris è destinata a finire. Buona condotta e
libertà sulla cauzione. E la prima cosa che vorrà, appena uscito di
galera, è fin troppo facile da indovinare: i «suoi» taccuini
naturalmente.
«Per
un lettore, una delle rivelazioni più elettrizzanti della vita è
quella di essere davvero tale. Non in grado di leggere (Morris lo
sapeva già), ma incapace di smettere perchè catturato da un amore
folle. Esagerato. Il primo libro che riesce in una simile impresa non
verrà mai dimenticato, con ogni pagina ad accompagnare una nuova
verità, perentoria ed esaltante: si! Proprio così. Si! L'ho visto
pure io! E naturalmente: anch'io penso le stesse cose! Anch'io le
SENTO dentro!». Tratto da «Chi perde paga» di Stephen
King, editore Sperling & Kupfer.
Grande
King. Come sempre.
Ho
recensito tanti suoi romanzi e si leggono con il piacere tipico della
scoperta. Appassionante, introspettivo, audace. Lo scrittore è
diventato quasi giocoso nel volersi spingere su stereotipi che
ricordano alcuni sui grandi e passati personaggi legati a titoli che
hanno fatto la storia delle pubblicazioni immancabilmente a marchio
«Sperling & Kupfer».
«Adrew
Halliday è l'unico libero da impegni. Non gli importa più niente
delle prime edizioni o dei giovani camerieri in pantaloni neri
attillati. L'acqua e il petrolio sono come il vento e l'aria per lui.
Dorme il grande sonno in una pozza di sangue coagulato, attirando
mosche». Tratto da «Chi perde paga» di Stephen King,
editore Sperling & Kupfer.
Quanta
genialità nella sua focalizzazione soggettiva di personaggi che
creano una rapporto empatico con il lettore facendolo calare nei loro
panni, creando immedesimazione, ansia e patimento e.. un pò di sano
terrore. Anche se qui siamo in balia del thriller e sui celebri
mostri dormono nei nostri ricordi.
«Il
suono della pioggia sul tetto del garage non lo calmò. Gli sembrava
un picchiettio di tante dita scheletriche e contribuì a peggiorargli
l'emicrania». Tratto da «Chi perde paga» di Stephen
King, editore Sperling & Kupfer.
Truculento
al punto giusto.
Sempre
volutamente eccessivo quando si tratta di calcare la mano sulla
violenza o sulla mescolanza tra l'essere spietato e il sadismo della
compulsione omicida. «Il Rè» ci regala una trama amabilissima che
prende spunto o meglio trae le conseguenze dall'ottimo libro «Mr.
Mercedes».
Il
romanzo si legge tutto d'un fiato.
«A
patto che la routine del mezzogiorno di martedì non cambi (e
probabilmente non succederà, perchè il suo vecchio amico è sempre
stato un abitudinario), Andy Halliday ballonzonerà lungo Lacemaker
Lane fino a un caffè, il Jamais Toujours. Un nome del cazzo che non
significa proprio nulla, ma suona pretenzioso. Esattamente come
Andy». Tratto da «Chi perde paga» di Stephen King,
editore Sperling & Kupfer.
Un
avvincente trama ricca di colpi di scena dove la svolta narrativa è
sempre dietro la pagina successiva.
Sfogliare
con avidità e rispetto perchè «Chi perde paga» è scritto
da un grandissimo e ispiratissimo Stephen King.
«Mentre
si risistema il cellulare nella tasca dei calzoni di tela, gli torna
in mente una frase delle lezioni di latino del primo anno. E' un
espressione che intimorisce in qualsiasi lingua, ma perfettamente
adatta alla situazione. Alea iacta est. Il dado è tratto».
Tratto da «Chi perde paga» di Stephen King, editore Sperling
& Kupfer.
Consigliato
a tutti (dopo esservi letti Mr. Mercedes).
Marco
Solferini.
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