domenica 11 ottobre 2015

Il segno dell'aquila

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Il segno dell'aquila

Autore: Marco Buticchi
Genere: avventura, azione, storico.

In questo romanzo ritroviamo i protagonisti de “La stella di pietra” (recensione su Amici dei Libri: http://amicideilibri.blogspot.it/2013/11/la-stella-di-pietra.html ) e cioè Oswald Breil l'ex agente del Mossad, felicemente sposato con Sara Terraccini con la quale vive a bordo del Williamsburg, un lussuoso yacht a bordo del quale non mancano tutti i comfort e.. l'alta tecnologia sapientemente nelle mani del fedele Bernstein.

Una piacevole parentesi vacanziera in Argentina alle foci del Rio della Plata si trasforma però nell'inizio di un mistero.

Da Roma infatti la coppia è raggiunta dalla notizia che la sorella di un loro amico e collaboratore, Laura Marradesi, è sparita in quel di Rio mentre lavorava per il centro Guillot, un ospedale controllato dalla misteriosa e potente Confraternita della Santa Resurrezione.

Un opera religiosa simile ad una prelatura privata dove denaro e fede si mescolano pericolosamente e gli interessi coinvolti vanno ben oltre le apparenze.

Breil e Sara si mettono sulle tracce di questo centro e del suo sedicente leader, l'87enne Fausto Denagua.

La coppia è oggi molto nota, nel loro passato infatti ci sono tante avventure che li hanno resi protagonisti di scoperte straordinarie nell'archeologia più avvolta dal fascino e dal mistero.

Tuttavia, al dramma della scomparsa di Laura si sostituisce ben presto il dolore per la sua morte.

Il ritrovamento del corpo e una serie apparentemente inconfutabile di prove parrebbero rivelare la vita segreta della donna. Amante del sesso sfrenato, del BDSM e delle droghe.

Trasgressioni che le sarebbero state fatali.

Il fratello però non crede a una sola parola dei referti e anche Oswald, il cui fiuto dai tempi dei servizi segreti è ancora ben allenato, capisce che si tratta di un abile messa in scena.

Forse, il segreto della morte della giovane donna è da ricercarsi nella sua vecchia casa di famiglia al confine tra l'Umbria e la Toscana. Un luogo dove potrebbe nascondersi l'indizio per il ritrovamento di un tesoro mitico. La tomba etrusca in oro massiccio del lucumone di Porsenna. La leggenda narra che si tratti di un intero mausoleo interamente in oro.

Nella prima metà del 500 a.C. si svolge il secondo filone narrativo del romanzo che è anche prevalente e narra i fatti che, da un lontano passato si intrecciano con il presente. E' la storia del giovanissimo Vel costretto a fuggire di casa dopo che il figlio del sovrano di Roma assassinò suo padre per prendersi sua madre.

Una spietata caccia all'uomo che scatenerà le forze di Roma sulle sue tracce per mare e per terra.

«Non pensare di essere invulnerabile. Mille rostri come quello che si cela sotto la linea di galleggiamento della mia nave non basteranno per fronteggiare la flotta di Roma. Non potremo mai restare a lungo nello stesso porto: anche le banchine hanno orecchie e bocche pronte a riferire ciò che hanno visto a chi ci sta cercando». Tratto da «Il segno dell'aquila» di Marco Buticchi, ed. Longanesi.

Mentre il giovane crescendo diventerà un guerriero intrecciando il proprio destino a quello di un aquila che salvò dalla morte quando era ancora un pulcino. Vel conoscerà la via della vendetta e quella dell'amore.

Una lotta che si consumerà all'ombra del volere degli dei. Tra religione e misticismo.

«La leggenda voleva che quei venti impetuosi avessero origine nell'isola di Ceo, lì dove si erano rifugiati gli assassini di Icaro. Apollo, assetato di vendetta, strinse la popolazione nella morsa di una terribile siccità e allentò la minaccia solo quando tutti gli assassini ebbero pagato il fio delle loro colpe». Tratto da «Il segno dell'aquila» di Marco Buticchi, ed. Longanesi.

Marco Buticchi è considerato l'indiscusso maestro dell'avventura Italiano.

Uno scrittore di straordinaria eccellenza e in questo suo ultimo, atteso romanzo, conferma tutte le qualità che l'hanno reso celebre nel Mondo.

Un gran ritmo narrativo dal punto di vista espositivo afferra immediatamente il lettore con possanza e stile, conforme alla scuola di pensiero realista i fatti ben si amalgamano tra attualità, verità storiche (anche presunte) e ipotesi fantasiose.

Ben documentato nello svolgimento, con paratattica e senso dell'organizzazione verticale.

L'Autore evita cioè di aggiungere troppo alla fase descrittiva che dipinge la prima immagine, lo scenario ambientale, lasciando prevalere l'immedesimazione e distribuendo poi le annesse spiegazioni un pò alla volta. Un dosaggio sapiente e ben articolato. Completo, arricchito da alcuni disegni esplicativi.

Il passato è un continuo capovolgimento di fronti con sotto paragrafi brevi, a volte brevissimi, il cui contenuto è spesso centralizzato su una focalizzazione soggettiva degli eventi osservati in contemporanea da più punti di vista.

Il lettore viene coinvolto nella narrazione. Il risultato è appassionante.

«La freccia si librò nel cielo terso del mattino, quindi incominciò a scendere inesorabile verso il braciere, centrandolo in pieno. Colpito il bordo del bersaglio, l'ogiva si frantumò e l'acqua si diffuse sulla superficie del materiale incendiario. L'impatto dell'acqua contenuta nella punta della freccia con oli e pece in fiamme fu esplosivo e una gigantesca fiammata investì la scialuppa». Tratto da «Il segno dell'aquila» di Marco Buticchi, ed. Longanesi.

Nel presente incontriamo una trama a metà tra l'avventuroso e lo spionistico. Apprendiamo cioè di verità occulte che spaziano dal drammatico traffico di organi alla minaccia del terrorismo internazionale contemporaneo.

«Entrarono nel secondo padiglione: la luce viola contribuiva a dare un aspetto ancora più spettrale allo spettacolo che si trovarono davanti. I cinque cadaveri erano allineati sui letti, coperti da lenzuoli. In preda a un terrore cieco, i due siriani li scoprirono a uno a uno. Bernstein si rese conto che si trattava di ragazzini di una quindicina d'anni. Recavano tutti una profonda ferita chirurgica alla base posteriore del collo: sembrava che un mostro dai denti acuminati li avesse uccisi con un sol colpo». Tratto da «Il segno dell'aquila» di Marco Buticchi, ed. Longanesi.

Delucidazioni che spaziano nell'alveo di un realismo che insegna a non occultare quella parte di verità che realizza il mosaico attribuendo valore ai piccoli elementi la cui rivelazione spesso non è documentata dalla stampa. Il lettore rimarrà colpito da quanto poco in realtà conosce di pericolosi fenomeni legati al terrorismo più fanatico.

«L'israeliano prese la mira con mano ferma. Esplose due serie di colpi in rapida successione. Il terrorista che era a terra si contorse, l'altro fu raggiunto da un primo proiettile alla schiena mentre stava fuggendo, il secondo invece gli fece volare via il cappello assieme a una buona parte delle ossa del cranio». Tratto da «Il segno dell'aquila» di Marco Buticchi, ed. Longanesi.

Emerge quindi con sapienza e una necessaria prepotenza la volontà dell'Autore di condividere una buona dose di conoscenza.

«Il segno dell'aquila» è un ottimo romanzo. Avventura, mistero, azione trascineranno il lettore in un emozionante caccia al tesoro tra passato e presente. Un romanzo storico che non rinuncia mai all'azione.

Un esperienza da non mancare, come tutti i libri di Marco Buticchi.

Marco Solferini
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