mercoledì 8 aprile 2015

Io sono tornato

Un ringraziamento particolare agli sponsor: 

Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Il luogo ideale dove trovare i Tuoi Libri
http://www.ilsecondorinascimento.it/
 ***
Palestra Performance 
Centro estetico e fitness.. nel cuore di Bologna
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"

Io sono tornato

Autore: Brian Freeman.
Genere: thriller.

10 anni fa il massacro. Durante un party serale nella prestigiosa tenuta di Brich Fairmont un misterioso uomo con il passamontagna ha ucciso senza pietà lo stesso Fairmont, candidato alla poltrona di Governatore della Florida. Davanti agli occhi della moglie Diane e della sua migliore amica Tarla.

Oggi, la Fondazione Common Way che rappresenta un terzo antagonista nel binomio democratici-repubblicani, appoggia proprio lei, Diane, vedova del compianto Brich alle elezioni per lo stato della Florida.

All'ombra di una competizione spietata, portata avanti a colpi di indagini clandestine, si consuma la morte di Justin che lavorava proprio per la Fondazione e le cui scoperte sembravano sul punto di rivelare un inquietante verità su quella drammatica notte di 10 anni prima.

Non potendo credere che il ragazzo sia morto per droga, Peach la giovane spia del dipartimento ricerche e sua segreta amante comincia ad indagare per conto proprio. E scopre un mistero celato dietro un un nome di donna appuntato su di un libro di poesie.

Anche il detective della omicidi Cab Bolton, figlio di Tarla, ancora oggi migliore amica di Diane viene coinvolto nelle indagini perchè un misterioso messaggio «Io sono tornato» indirizzato alla donna sembra riportare a galla l'incubo dell'assassino con il passamontagna.

Come 10 anni prima il principale indiziato sembra essere Brock, sedicente leader di un movimento indipendentista e separatista di estrema destra: il Liberty Empire Alliance.

Eppure, l'ombra del dubbio avvolge le indagini. Il sospetto serpeggia dietro ogni indizio. Mentre l'uragano «Chayla» è in arrivo e si prepara a colpire con tutta la sua forza per il 4 luglio.

Sullo sfondo di una letale partita a scacchi per il potere si muovono personaggi ambigui, come Caprice, ambiziosa e seducente coordinatrice della campagna del Sig. Fairmont all'epoca degli omicidi e oggi uno dei membri più influenti della Fondazione Common Way.

Qual'è il mistero che si nasconde nel libro di poesie dietro il nome di Alison?

Gran ritmo, azione, personaggi costruiti con amabile realismo e appassionante intensità.

Lo stile di Freeman non tradisce le attese del lettore.

Un thriller con la maiuscola che parte dal passato e racconta un presente dove l'inganno sembra dominare i rapporti umani, adombrati da segreti frutto dell'attrazione morbosa o del desiderio di conquistare il potere.

«Tarla sentiva nel naso il fumo dei proiettili. Le girava la testa, vedendo l'uomo in nero avvicinarsi. Birch aveva lo sguardo di un uomo su un aereo che precipita. Un uomo che vede la morte in faccia. In questo momento sei vivo, il momento dopo sarai morto. Birch fissava l'uomo armato con i pugni stretti. Non fuggì, perchè non c'era nessun posto dove andare. Aveva il viso scuro per la rabbia impotente». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

Una narrazione organizzata in due filoni.

Da un lato le indagini della giovane trasformista Peach, abile nei travestimenti e ingegnosa con le risorse per le intercettazioni ambientali. Sull'altro fronte invece si muove Cab, il bellissimo figlio di Tarla, star del cinema. Provocante, accattivante e coraggioso. Le sue indagini finiranno per incrociarsi con quelle di Peach per convogliare poi in un crescendo rossiniano verso un avversario inaspettato. Il risultato sarà un vortice di eventi non dissimile dall'uragano che inevitabile quanto minaccioso fa da sfondo alle indagini. Come una tempesta annunciata.

Tanti elementi, una moltitudine di aneddoti e una creatività sconfinata. Intrecci che si snodano e si ricompongono come un cubo di Rubik le cui facce nascondono un puzzle che solo l'intelligenza e l'audacia saranno in grado di rivelare.

«Quando ti lasci dietro qualcosa, subito cominci a ricordarla come un periodo più semplice e facile». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

Capitoli brevi, paratattici e sintetici. Uno stile espositivo spesso telegrafo che consente al lettore una fortissima immedesimazione a livello empatico con lo stereotipo dei protagonisti. Ciascuno dei quali, pur essendo minimalista nel suo complesso caratteriale diventa portatore di una verità apparente molto utile alla caratterizzazione nell'ottica narrativa.

Questa capacità di «adeguare» i personaggi alla trama e di incasellarli in essa, qualificandoli, è una dote eccezionale dello scrittore, paragonabile solo ai grandi giallisti del passato come la nota Agatha Christie o il celebre Simenon.

Il lettore è quasi esso stesso chiamato a risolvere l'enigma, avendo a disposizione tutte le carte per dedurre i fatti e risalire al colpevole. Leggere Freeman significa davvero calarsi nei panni di un protagonista aggiunto e partecipare attivamente allo svolgimento dell'azione.

Per questo le pagine si divorano nel vero senso della parola.

«Il coltello era caldo, riscaldato dalle budella dell'uomo morente. Quando finalmente lo estrasse dal corpo ai suoi piedi, torrenti di pioggia si riversarono nella ferita. La pioggia batteva sulla lama, facendo scorrere il sangue rosa e annacquato sulle sue mani e sul molo di pietra. Il corpo a terra si contorce va. L'uomo morente ansimava, con la schiuma alla bocca. Il suo cuore aveva ancora un minuto o due di vita, e spruzzava rivoli di sangue che si riversavano nella baia». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

Dialoghi efficaci. Personalizzati dal punto di vista soggettivo e accattivanti. L'immediatezza si consuma con avidità espositiva quasi come se gli occhi stessero ascoltando tra le righe.

Mi piace moltissimo il ruolo dei sentimenti e quello, separato, delle emozioni. Le due cose non si mescolano, anzi, spesso si affrontano dal punto di vista etico e portano ad una maturazione che a volte funge da preludio alla svolta narrativa.

Il lato oscuro rivelato di taluno lo porta ad assumere il ruolo che gli compete nello scacchiere degli eventi e l'Autore gioca come il gatto con il topo sul ruolo dell'ambiguità. Spesso determinata dai «segreti». Sono loro che si depositano sui piatti della bilancia dove viene rappresentato il binomio innocente-colpevole. I segreti sono uno strumento chirurgico che, pur se non necessariamente peccaminosi, rivelano comunque una potenziale negatività ed ecco che, nel superbo «Cluedo» tutti i personaggi rivelano potenziali moventi.

«Non gli piaceva avere a che fare con talpe e doppiogiochisti, ma era il prezzo della partita politica. Il fine giustificava i mezzi. i giovani entravano in gioco pieni di alti ideali, ma prima o poi quelli più intelligenti capivano che vincere in modo sporco era meglio che perdere in modo pulito. Per chi arrivava secondo non c'era nessun premio. E nessun potere». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

La costruzione del thriller è magistralmente diretta e come tale non ci sono sbavature.

In un linguaggio bello e costruttivo ho tra l'altro rilevato non pochi distingui, fra cui la presenza del dialogo tipico della c.d. «working class». Nel contempo l'Autore non rinuncia ad elevare le descrizioni con metafore e allegorie frutto del paragone e dell'alto tasso visivo.

«C'era ancora il suo odore. Justin amava gli oli profumati, e lì dentro indugiava un aroma ai fiori di ciliegio. Peach si aspettava quasi di vederlo uscire dalla stanza da letto, con un asciugamano intorno alla vita magra e uno spazzolino da denti che gli pendeva dalla bocca come una sigaretta». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

Il risultato per quanto mi riguarda è straordinario. Ci sono delle descrizioni baciate da un dinamismo poetico e nel contempo affascinante.

«L'uomo sollevò la pistola e sparò due colpi contro la vetrata a parete. Nel vetro si formò una ragnatela come ghiaccio bianco e le crepe si estesero a zigzag, come fulmini. Il vento s'infilò nei buchi, aumentando la pressione, e al terzo colpo la vetrata esplose in una grandinata di diamanti». Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.

«Io sono tornato» è un thriller eccezionale e come tutti i romanzi di Brian Freeman è assolutamente da leggere.

Azione, mistero, intrigo assumono una forma affascinante nelle mani di questo superbo Autore che trascinerà il lettore in una narrazione mozzafiato. Una scarica di adrenalina per un giallo intenso con un ritmo e una storia destinate a lasciare il segno.

Consigliato a tutti.

Marco Solferini.
puoi trovarmi anche su:




Nessun commento:

Posta un commento