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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
Io
sono tornato
Autore:
Brian Freeman.
Genere:
thriller.
10
anni fa il massacro. Durante un party serale nella prestigiosa tenuta
di Brich Fairmont un misterioso uomo con il passamontagna ha ucciso
senza pietà lo stesso Fairmont, candidato alla poltrona di
Governatore della Florida. Davanti agli occhi della moglie Diane e
della sua migliore amica Tarla.
Oggi,
la Fondazione Common Way che rappresenta un terzo antagonista nel
binomio democratici-repubblicani, appoggia proprio lei, Diane, vedova
del compianto Brich alle elezioni per lo stato della Florida.
All'ombra
di una competizione spietata, portata avanti a colpi di indagini
clandestine, si consuma la morte di Justin che lavorava proprio per
la Fondazione e le cui scoperte sembravano sul punto di rivelare un
inquietante verità su quella drammatica notte di 10 anni prima.
Non
potendo credere che il ragazzo sia morto per droga, Peach la giovane
spia del dipartimento ricerche e sua segreta amante comincia ad
indagare per conto proprio. E scopre un mistero celato dietro un un
nome di donna appuntato su di un libro di poesie.
Anche
il detective della omicidi Cab Bolton, figlio di Tarla, ancora oggi
migliore amica di Diane viene coinvolto nelle indagini perchè un
misterioso messaggio «Io sono tornato» indirizzato alla donna
sembra riportare a galla l'incubo dell'assassino con il
passamontagna.
Come
10 anni prima il principale indiziato sembra essere Brock, sedicente
leader di un movimento indipendentista e separatista di estrema
destra: il Liberty Empire Alliance.
Eppure,
l'ombra del dubbio avvolge le indagini. Il sospetto serpeggia dietro
ogni indizio. Mentre l'uragano «Chayla» è in arrivo e si prepara a
colpire con tutta la sua forza per il 4 luglio.
Sullo
sfondo di una letale partita a scacchi per il potere si muovono
personaggi ambigui, come Caprice, ambiziosa e seducente coordinatrice
della campagna del Sig. Fairmont all'epoca degli omicidi e oggi uno
dei membri più influenti della Fondazione Common Way.
Qual'è
il mistero che si nasconde nel libro di poesie dietro il nome di
Alison?
Gran
ritmo, azione, personaggi costruiti con amabile realismo e
appassionante intensità.
Lo
stile di Freeman non tradisce le attese del lettore.
Un
thriller con la maiuscola che parte dal passato e racconta un
presente dove l'inganno sembra dominare i rapporti umani, adombrati
da segreti frutto dell'attrazione morbosa o del desiderio di
conquistare il potere.
«Tarla
sentiva nel naso il fumo dei proiettili. Le girava la testa, vedendo
l'uomo in nero avvicinarsi. Birch aveva lo sguardo di un uomo su un
aereo che precipita. Un uomo che vede la morte in faccia. In questo
momento sei vivo, il momento dopo sarai morto. Birch fissava l'uomo
armato con i pugni stretti. Non fuggì, perchè non c'era nessun
posto dove andare. Aveva il viso scuro per la rabbia impotente».
Tratto da «Io sono tornato» di Brian Freeman, ed. Piemme.
Una
narrazione organizzata in due filoni.
Da un
lato le indagini della giovane trasformista Peach, abile nei
travestimenti e ingegnosa con le risorse per le intercettazioni
ambientali. Sull'altro fronte invece si muove Cab, il bellissimo
figlio di Tarla, star del cinema. Provocante, accattivante e
coraggioso. Le sue indagini finiranno per incrociarsi con quelle di
Peach per convogliare poi in un crescendo rossiniano verso un
avversario inaspettato. Il risultato sarà un vortice di eventi non
dissimile dall'uragano che inevitabile quanto minaccioso fa da sfondo
alle indagini. Come una tempesta annunciata.
Tanti
elementi, una moltitudine di aneddoti e una creatività sconfinata.
Intrecci che si snodano e si ricompongono come un cubo di Rubik le
cui facce nascondono un puzzle che solo l'intelligenza e l'audacia
saranno in grado di rivelare.
«Quando
ti lasci dietro qualcosa, subito cominci a ricordarla come un periodo
più semplice e facile». Tratto da «Io sono tornato» di
Brian Freeman, ed. Piemme.
Capitoli
brevi, paratattici e sintetici. Uno stile espositivo spesso telegrafo
che consente al lettore una fortissima immedesimazione a livello
empatico con lo stereotipo dei protagonisti. Ciascuno dei quali, pur
essendo minimalista nel suo complesso caratteriale diventa portatore
di una verità apparente molto utile alla caratterizzazione
nell'ottica narrativa.
Questa
capacità di «adeguare» i personaggi alla trama e di incasellarli
in essa, qualificandoli, è una dote eccezionale dello scrittore,
paragonabile solo ai grandi giallisti del passato come la nota Agatha
Christie o il celebre Simenon.
Il
lettore è quasi esso stesso chiamato a risolvere l'enigma, avendo a
disposizione tutte le carte per dedurre i fatti e risalire al
colpevole. Leggere Freeman significa davvero calarsi nei panni di un
protagonista aggiunto e partecipare attivamente allo svolgimento
dell'azione.
Per
questo le pagine si divorano nel vero senso della parola.
«Il
coltello era caldo, riscaldato dalle budella dell'uomo morente.
Quando finalmente lo estrasse dal corpo ai suoi piedi, torrenti di
pioggia si riversarono nella ferita. La pioggia batteva sulla lama,
facendo scorrere il sangue rosa e annacquato sulle sue mani e sul
molo di pietra. Il corpo a terra si contorce va. L'uomo morente
ansimava, con la schiuma alla bocca. Il suo cuore aveva ancora un
minuto o due di vita, e spruzzava rivoli di sangue che si riversavano
nella baia». Tratto da «Io sono tornato» di Brian
Freeman, ed. Piemme.
Dialoghi
efficaci. Personalizzati dal punto di vista soggettivo e
accattivanti. L'immediatezza si consuma con avidità espositiva quasi
come se gli occhi stessero ascoltando tra le righe.
Mi
piace moltissimo il ruolo dei sentimenti e quello, separato, delle
emozioni. Le due cose non si mescolano, anzi, spesso si affrontano
dal punto di vista etico e portano ad una maturazione che a volte
funge da preludio alla svolta narrativa.
Il
lato oscuro rivelato di taluno lo porta ad assumere il ruolo che gli
compete nello scacchiere degli eventi e l'Autore gioca come il gatto
con il topo sul ruolo dell'ambiguità. Spesso determinata dai
«segreti». Sono loro che si depositano sui piatti della bilancia
dove viene rappresentato il binomio innocente-colpevole. I segreti
sono uno strumento chirurgico che, pur se non necessariamente
peccaminosi, rivelano comunque una potenziale negatività ed ecco
che, nel superbo «Cluedo» tutti i personaggi rivelano potenziali
moventi.
«Non
gli piaceva avere a che fare con talpe e doppiogiochisti, ma era il
prezzo della partita politica. Il fine giustificava i mezzi. i
giovani entravano in gioco pieni di alti ideali, ma prima o poi
quelli più intelligenti capivano che vincere in modo sporco era
meglio che perdere in modo pulito. Per chi arrivava secondo non c'era
nessun premio. E nessun potere». Tratto da «Io sono tornato»
di Brian Freeman, ed. Piemme.
La
costruzione del thriller è magistralmente diretta e come tale non ci
sono sbavature.
In un
linguaggio bello e costruttivo ho tra l'altro rilevato non pochi
distingui, fra cui la presenza del dialogo tipico della c.d. «working
class». Nel contempo l'Autore non rinuncia ad elevare le descrizioni
con metafore e allegorie frutto del paragone e dell'alto tasso
visivo.
«C'era
ancora il suo odore. Justin amava gli oli profumati, e lì dentro
indugiava un aroma ai fiori di ciliegio. Peach si aspettava quasi di
vederlo uscire dalla stanza da letto, con un asciugamano intorno alla
vita magra e uno spazzolino da denti che gli pendeva dalla bocca come
una sigaretta». Tratto da «Io sono tornato» di Brian
Freeman, ed. Piemme.
Il
risultato per quanto mi riguarda è straordinario. Ci sono delle
descrizioni baciate da un dinamismo poetico e nel contempo
affascinante.
«L'uomo
sollevò la pistola e sparò due colpi contro la vetrata a parete.
Nel vetro si formò una ragnatela come ghiaccio bianco e le crepe si
estesero a zigzag, come fulmini. Il vento s'infilò nei buchi,
aumentando la pressione, e al terzo colpo la vetrata esplose in una
grandinata di diamanti». Tratto da «Io sono tornato» di
Brian Freeman, ed. Piemme.
«Io
sono tornato» è un thriller eccezionale e come tutti i romanzi
di Brian Freeman è assolutamente da leggere.
Azione,
mistero, intrigo assumono una forma affascinante nelle mani di questo
superbo Autore che trascinerà il lettore in una narrazione
mozzafiato. Una scarica di adrenalina per un giallo intenso con un
ritmo e una storia destinate a lasciare il segno.
Consigliato
a tutti.
Marco
Solferini.
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