venerdì 6 marzo 2015

Intervista con Elisabetta Gualmini, Autrice di "Le mamme ce la fanno".

Intervista con l'Autrice Elisabetta Gualmini.

Domanda 1 (Marco Solferini): «Hai saputo essere umoristica con un piglio di goliardia; si può ancora coinvolgere il lettore attraverso un «transfer» che lo faccia sorridere tanto quanto riflettere?

Elisabetta Gualmini: Si, l’obiettivo del libro era proprio quello di parlare di un tema serio (l’enorme carico di incombenze che grava sulle spalle delle donne) con un linguaggio volutamente leggero e autoironico. Il libro è un elogio della mamma imperfetta, un po’ pasticciona, ingombrante, che pretende di fare tutto e, tra il tragico e il comico, riesce alla fine a farcela.

Domanda 2 (M.S.): «Ti sei sentita un pò «Bridget Jones» nel raccontare le (dis)avventure di una mamma multitasking?»

E.G: Sì un po’ sì. Mi sono messa in gioco in prima persona, per far vedere un po’ l’altro lato della medaglia, il volto personale e familiare di una persona che ha anche un piccolo ruolo pubblico. Ho voluto raccontare, in una specie di diario, le mie avventure e disavventure da madre che lavora e che da mattina a sera, come tutte le donne normali, segue i figli, li accompagna agli sport, fa fare i compiti, etc.

Domanda 3 (M.S.): «Il tuo umorismo a tratti sembrava una stoccata di scherma un pò crudele contro alcuni stereotipi di chi vive recitando come se fosse nella casa del Grande Fratello. Pensi che a volte per trasmettere o addirittura insegnare qualcosa sia necessario distruggere per ricostruire?»

E.G: Sì, alcuni racconti sono forse spietati. Prendo in giro in maniera molto cinica quei genitori esagerati e autoreferenziali, convinti che i propri figli siano dei piccoli geni, pronti a fare di tutto per accontentarli e accondiscendere ad ogni loro richiesta. Racconto di feste di compleanno faraoniche ed esagerate e di genitori che passano moltissime ore a fare i compiti al posto dei figli.

Domanda 4 (M.S.): «Quanto è importante l'autoconservazione dell'identità personale nel ruolo genitoriale moderno?»

E.G: Molto importante, i genitori non devono annullarsi per i propri figli, o diventare dei loro alleati, i loro migliori amici. Occorre conservare una certa distanza rispetto ai propri figli, rimanere se stessi, mantenere i propri interessi da adulti, ed essere in grado di fissare dei limiti e molte regole per i propri figli.

Domanda 5 (M.S.): «Quando i tuoi figli cresceranno e troveranno in libreria questo romanzo, cosa ti piacerebbe che provassero nel leggerlo?»

E.G: Mi piacerebbe che trovassero una testimonianza vera dell’amore profondo che ho nei loro confronti. Mi piacerebbe che si facessero moltissime risate e che pensassero con nostalgia alla loro infanzia.

Domanda 6 (M.S.): «Strade Blu è una collana di prestigio che tradizionalmente pubblica scrittori di qualità; ti senti onorata, stupita, o te lo aspettavi perchè te lo meritavi?»

E.G: Mi sono sentita molto onorata quando mi è stato offerto. Il libro nasce da un blog che avevo aperto un po’ di anni fa. Alcuni racconti di quel blog li ho fatti vedere all’editore e da lì è venuta l’idea del libro. Ci tengo a dire che tutte le storie raccontate sono vere, in ogni dettaglio. Nulla è inventato.

Domanda 7 (M.S.): «Il tuo romanzo possiede tutti i crismi per diventare un film: saresti d'accordo?»

E.G: Certo che sarei d’accordo! 

Ringrazio Elisabetta Gualmini per la disponibilità e a nome di tutti i lettori le faccio un accademico in bocca al lupo per ogni suo impegno di scrittrice nell'attesa di leggerla ancora.

Marco Solferini
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