Intervista con l'Autrice Elisabetta Gualmini.
Domanda
1 (Marco Solferini):
«Hai saputo essere umoristica con un piglio di goliardia; si può
ancora coinvolgere il lettore
attraverso un «transfer» che lo faccia sorridere tanto quanto
riflettere?
Elisabetta
Gualmini:
Si, l’obiettivo del libro era proprio quello di parlare di un tema
serio (l’enorme carico di incombenze
che grava sulle spalle delle donne) con un linguaggio volutamente
leggero e autoironico. Il libro è un elogio della mamma imperfetta,
un po’ pasticciona, ingombrante, che pretende di fare tutto e, tra
il tragico e il comico, riesce alla fine a farcela.
Domanda
2 (M.S.):
«Ti sei sentita un pò «Bridget Jones» nel raccontare le
(dis)avventure di una mamma multitasking?»
E.G:
Sì un po’ sì. Mi sono messa in gioco in prima persona, per far
vedere un po’ l’altro lato della medaglia,
il volto personale e familiare di una persona che ha anche un piccolo
ruolo pubblico. Ho voluto raccontare, in una specie di diario, le mie
avventure e disavventure da madre che lavora e che da mattina a sera,
come tutte le donne normali, segue i figli, li accompagna agli sport,
fa fare i compiti, etc.
Domanda
3 (M.S.):
«Il tuo umorismo a tratti sembrava una stoccata di scherma un pò
crudele contro alcuni
stereotipi di chi vive recitando come se fosse nella casa del Grande
Fratello. Pensi che a volte per trasmettere o addirittura insegnare
qualcosa sia necessario distruggere per ricostruire?»
E.G:
Sì, alcuni racconti sono forse spietati. Prendo in giro in maniera
molto cinica quei genitori esagerati
e autoreferenziali, convinti che i propri figli siano dei piccoli
geni, pronti a fare di tutto per accontentarli e accondiscendere ad
ogni loro richiesta. Racconto di feste di compleanno faraoniche ed
esagerate e di genitori che passano moltissime ore a fare i compiti
al posto dei figli.
Domanda
4 (M.S.):
«Quanto è importante l'autoconservazione dell'identità personale
nel ruolo genitoriale
moderno?»
E.G:
Molto importante, i genitori non devono annullarsi per i propri
figli, o diventare dei loro alleati, i loro
migliori amici. Occorre conservare una certa distanza rispetto ai
propri figli, rimanere se stessi, mantenere i propri interessi da
adulti, ed essere in grado di fissare dei limiti e molte regole per i
propri figli.
Domanda
5 (M.S.):
«Quando i tuoi figli cresceranno e troveranno in libreria questo
romanzo, cosa ti piacerebbe
che provassero nel leggerlo?»
E.G:
Mi piacerebbe che trovassero una testimonianza vera dell’amore
profondo che ho nei loro confronti.
Mi piacerebbe che si facessero moltissime risate e che pensassero con
nostalgia alla loro infanzia.
Domanda
6 (M.S.):
«Strade Blu è una collana di prestigio che tradizionalmente
pubblica scrittori di qualità;
ti senti onorata, stupita, o te lo aspettavi perchè te lo meritavi?»
E.G:
Mi sono sentita molto onorata quando mi è stato offerto. Il libro
nasce da un blog che avevo aperto
un po’ di anni fa. Alcuni racconti di quel blog li ho fatti vedere
all’editore e da lì è venuta l’idea del libro. Ci tengo a dire
che tutte le storie raccontate sono vere, in ogni dettaglio. Nulla è
inventato.
Domanda
7 (M.S.):
«Il tuo romanzo possiede tutti i crismi per diventare un film:
saresti d'accordo?»
E.G: Certo
che sarei d’accordo!
Ringrazio Elisabetta Gualmini per la disponibilità e a nome di tutti i lettori le faccio un accademico in bocca al lupo per ogni suo impegno di scrittrice nell'attesa di leggerla ancora.
Marco
Solferini
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