domenica 25 gennaio 2015

Il dio del deserto

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Il dio del deserto

Autore: Wilbur Smith.
Genere: avventura.

Ritorna l'Egitto del grande stratega Taita, l'uomo più fidato del Faraone. Colui che ha riscattato il proprio status di schiavo per diventare una delle menti più illuminate della sapiente civiltà egizia.

Un nemico tuttavia minaccia la stabilità dell'impero. I feroci Hyksos insidiano il territorio e i confini del regno vengono messi a dura prova. E' tempo di alleanze, ma con una mossa a sorpresa i barbari avversari del Faraone hanno stretto un patto con il Supremo Minosse.

La civiltà minoica, al suo apogeo di forza nell'isola di Creta, possiede il più potente esercito del mondo conosciuto e sopratutto un invincibile armata navale.

Taita è consapevole che se quest'alleanza non verrà rotta potrebbe rappresentare la fine per l'Egitto.

Per questa ragione escogita un piano ambizioso quanto diabolico. Una missione per poche centinaia di soldati scelti che simuli il tradimento degli Hyksos per rubare la più grande fortuna in argento che sia mai stata concepita prima. Un vero e proprio tesoro che appartiene a Minosse.

Lo scopo di Taita è riempire i forzieri del suo Faraone e agendo sotto il minimo comune denominatore del «divide et impera» dopo aver rotto l'alleanza con i minoici suggellarne una con il Supremo Minosse grazie alla dote delle due bellissime figlie del Farone.

Il destino porterà Taita sulla rotta di un viaggio senza precedenti: attraverso il deserto, nelle terre della grande Babilonia e fino all'isola di Creta dove dimora il Dio Crono padre dello stesso Minosse.

Nel corso di ogni impresa le truppe egiziane sotto il suo comando insieme con i coraggiosi e fedeli generali affronteranno i sanguinari Hyksos, conosceranno il tradimento e l'inganno e per Taita, nella magica Babilonia ci sarà finalmente la rivelazione sulla sua origine e del perchè della sua lunga vita e delle straordinarie capacità che appartengono al suo intelletto.

Sarà sufficiente l'audacia e il coraggio di pochi per riuscire a stringere l'alleanza con il mitico Minosse e unire due eserciti? L'amore riuscirà a prevalere sui desideri imperiali o rimarrà uno strumento ad appannaggio esclusivo della volontà dei sovrani?

Una corsa contro il tempo, una guerra senza quartiere per mare e per terra. E nel frattempo, il potente Dio Crono sta per risvegliarsi pronto ad abbattere la sua furia sugli uomini.

Avventura allo stato puro: Wilbur Smith non tradisce le aspettative.

Torna, dopo tanti anni, nel suo Egitto e lo fa con lo stile unico di uno scrittore che riesce a strappare il cuore dei lettori fino all'ultima pagina in un susseguirsi di eventi al cardiopalma.

Azione a tutto campo. Duelli per mare e per terra. Il mito che si fonde con la storia laddove gli dei diventano protagonisti insieme con la volontà degli uomini e l'amore delle donne.

Capitoli come sempre entusiasmanti concepiti e organizzati in ragione della loro rapidità di lettura in paragrafi che focalizzano l'azione sul dato oggettivo del protagonista quale epicentro promanante di una convincente visione narrativa.

L'uomo di scienza è colui che riconosce il potere e l'influenza del divino e che si erge autoplasmandosi per il suo piacere edonista e narcisista al di sopra degli intelletti altrui. Così Taita diventa lo stratega macchiavellico di un complotto in stile Sun Tzu.

Ma è anche il condottiero che soggettivamente sposta la dialettica della storia, dal punto di vista narrativo, sugli eventi.

L'Autore è sempre stato un maestro in questo passaggio lineare che sembra un capovolgimento di fronte: un cunicolo aperto per il salto temporale da una fase descrittiva ad un esplosione di contenuti i cui effetti sembrano un big bang destinato a riassorbirsi solo al termine degli eventi.

L'inevitabile corsa contro il tempo rappresenta la volontà di costruire un climax classico. Con un crescendo in attesa del gran finale. Mistero, passione e pericolo. Sono questi gli ingredienti delle ultime 100 pagine che bruciano le tappe.

Straordinario il tasso di coinvolgimento grazie all'ottimo legame empatico che l'Autore instaura con il lettore.

Il tasso di storicità cede il passo all'avventura. Il romanzo non ha volontà di erudire il lettore a differenza del più classico filone «storico». L'apprendimento si limita in questo caso a una serie di buone descrizioni che permettano al lettore di calarsi nei panni dell'osservatore consapevole.

L'unica cosa che manca e che avrei incluso è una cartina geografica. Ancora mi chiedo come mai ci si ostini a non metterla in casi come questo. In alcuni romanzi c'è, in altri invece no.

Dialoghi efficacissimi. Caratterizzati da una immediatezza possente e corposa. Ciascun soggetto gode della propria autonomia legata tuttavia all'epicentro del protagonismo narrativo incardinato sempre su Taita e il «suo» modo di concepire la realtà contemporanea.

Questo sviluppo rappresenta oggi una parziale novità rispetto al passato degli anni 90 in quanto si ha la tendenza, nella contemporaneità narrativa, a introdurre dei coprotagonisti il cui ruolo a volte supera addirittura il soggettivismo di colui che dovrebbe essere il protagonista. In alcuni casi è persino difficile stabilirlo (si pensi a Stieg Larsson nella sua trilogia “Millennium” laddove il personaggio femminile di Lisbeth Salander supera il protagonista maschile Mikael Blomkvist, giusto per avere un esempio).

Smith appartiene ad un altra scuola di pensiero ed è piacevole ritrovarla in quella che è ancora una delle cifre narrative più efficaci nel genere avventura. La linearità verticale dello sviluppo senza “cellette” letterarie o griglie di riempimento di mera interpretazione fattuale finalizzate alla descrizione.

«Il dio del deserto» è un straordinario romanzo d'avventura. Un emozione da non mancare. Strategia, guerra e duelli, in mare o per terra, dall'Egitto fino alla mitica Creta del Supremo Minosse passando per la magica Babilonia. Un tornado di emozioni che trascina il lettore fra il mito degli dei e il coraggio degli uomini.

Uno dei più grandi Autori di tutti i tempi firma un romanzo che lascia il segno.

Consigliato a tutti.

Marco Solferini
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