giovedì 18 dicembre 2014

Il confessore

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Il confessore

Autore: Joe Nesbo
Genere: thriller

Sonny Lufthus è in prigione da troppo tempo. Un colpevole recidivo che si è arreso alla droga da giovane e alla sua esistenza nel penitenziario di massima sicurezza di Staten.

La sua condizione è tale che cede al compromesso propostogli dal cappellano Per Vollan confessore del carcere quando gli chiede di accollarsi un reato che non ha commesso. La soluzione affinchè lui possa continuare a vivere nel microcosmo di Staten e nel contempo beneficiare della droga anche in carcere.

Ma Sonny è a sua volta un confessore. Diverso da quelli «ufficiali". Innominato. Conosciuto dai detenuti ai quali dona l'assoluzione dopo averli ascoltati. Un uomo con il dono della comprensione.

Tuttavia, proprio uno dei carcerati gli rivela una verità sconcertante sul suo passato.

E mentre uomini spietati uccidono per mantenere il segreto su di un sistema di crimini la cui impunità è basata su falsi colpevoli, all'ombra di un potente boss della criminalità Sonny deve riabilitare il nome della sua famiglia.

Per farlo dovrà fuggire dalla prigione, vincere la tentazione della droga, fare appello a tutte le sue risorse per sfuggire a una caccia senza tregua da parte della polizia e dei criminali. Ribaltare un sistema nel quale lui, per tutti, il colpevole.

Nel frattempo, sulle sue tracce si mettono anche due poliziotti della omicidi: l'Ispettore capo Simon Kefas e Kari la sua giovane e nuova collega appena arrivata dalla narcotici. Una coppia che fonde esperienza e genialità per alimentare le intuizioni alla base di ogni indagine.

Partendo dai segreti nel passato di Sonny e della sua Famiglia per arrivare a rivelare un presente dove nulla è quello che sembra.

E dove sullo sfondo c'è il mistero inquietante di un criminale che nessuno ha mai incontrato e che tutti conoscono con il sinistro nome di «il Gemello».

Un thriller molto efficace costruito in modo solido, realista e pragmatico.

Un Autore contemporaneo giustamente accolto dalla critica come uno dei migliori del suo genere la cui messa in ordine dei fattori caratterizzanti lo svolgimento della trama rappresenta il punto di forza della cifra narrativa.

«Aveva l'impressione che il buio stesse passando sempre più all'offensiva. Stavano per inoltrarsi nella lunga notte». Tratto da «Il confessore» di Joe Nesbo, ed. Einaudi.

Scrittura pulita e meticolosa. Introspettiva e visiva. Unendo questi elementi la costruzione del romanzo si svolge in modo coerente e costante. E' la redistribuzione del suo stile che lo rende più efficace e persuasivo nei confronti del lettore con il quale si instaura un rapporto empatico basato su di un piacevole rilascio di adrenalina e mistero.

Non ci sono climax narrativi dovuti alla necessità di alimentare il pathos perchè la trama è oggettivamente ben definita nel suo svolgimento.

«Non che lui avesse creduto alla sua storia, ma aveva creduto al suo bacio. Un bacio che si era portato dietro mentre solcava di nuovo gli oceani per tornare al suo paese, mentre passava la dogana, nella cella in cui aveva trascorso la carcerazione preventiva, nell'aula del tribunale, nel parlatorio dove s'incontravano i parenti e dove sua figli , ormai quasi adulta, gli aveva detto che nessuno della famiglia voleva avere più niente a che fare con lui, durante il divorzio e poi in prigione. Quel bacio era tutto ciò che lui desiderava, e la promessa di quel bacio era tutto ciò che gli rimaneva». Tratto da «Il confessore» di Joe Nesbo, ed. Einaudi.

Personaggi, funzioni, ambiente.

Il trinomio più efficace, che l'Autore mette subito in campo. Parte dal soggetto, ne sviluppa le propensioni e le qualità attraverso il suo libero pensiero poi oggettivizza il contesto in cui si muove e dona al lettore un ambiente credibile e spesso molto approfondito.

I thriller si scrivono indubbiamente in questo modo.

Potrei soffermarmi nel citare tantissimi Autori del presente come del passato che hanno rappresentato grandi firme in questo ambito, P.G. Wodehouse, Agatha Christie, Truman Capote, ma anche Joe R. Lansdale, S. Larsson, L. Marklund, D. Lehane e moltissimi altri.

«Il vecchio vide la siringa che s'infilava nella vena, il ragazzo che premeva lo stantuffo. Avvertì un gran silenzio, un oscurità che riempiva la cella come un lago nero». Tratto da «Il confessore» di joe Nesbo, ec. Einaudi.

Una formula di successo che Nesbo ha gestito in maniera intelligente. Proponendo una scrittura che si sviluppa in modo discorsivo senza rinunciare all'importante alternanza della struttura paratattica per canalizzare l'azione. Passiamo infatti da uno stile focalizzato su di una riflessione maggiormente argomentata dal punto di vista soggettivo ad uno sviluppo che accelera grazie alla paratattica definitiva (e conclusiva) del periodo intercorso cioè della zona di mezzo che si trova tra l'apertura del contesto narrativo e la chiusura del capitolo.

Uno sviluppo quindi che consente di lavorare sulla pianificazione della stesura. A monte con un archetipo di quello che sarà il romanzo basato sull'idea iniziale e ricostruito poi, quindi successivamente, con adeguamenti dettagliati. Una rappresentazione fatta di insiemi e sottoinsiemi che di frequente viene riprodotta in scala per beneficiare del miglior impatto visivo durante la scrittura.

«E anche se lei non riusciva a leggergli negli occhi, sapeva che aveva paura. Paura dell'individuo civilizzato, degenerato, che è sempre pronto a cedere la sua sovranità, a filarsela con circospezione e a consegnare un altro pezzo del suo territorio a chiunque digrigni i denti e si dimostri pronto allo scontro fisico». Tratto da «Il confessore» di Joe Nesbo ed. Einaudi.

Un metodo a mio avviso tra i più efficaci e maggiormente in uso nelle agenzie letterarie britanniche (meno in quelle Italiane).

Intelligente e affascinante la scelta dell'antieroe che si riabilita in un contesto difficile sviluppando le proprie capacità latenti. Questo crea un aspettativa senza limiti. Infatti, nel momento in cui io, ritrovato protagonista che riscopro me stesso attraverso la verità degli eventi, libero una genialità fatta di potenzialità che mi appartengono tanto quanto il dna automaticamente non ho veri e propri limiti. Come tale risulto credibile, ma sopratutto appassionante. Sfido il mondo e me stesso.

La devianza in questo romanzo è una abitudine a delinquere che i protagonisti in negativo, cioè i cattivi di turno, esprimono quale condotta di vita.

Da notare che anche questa è una scelta intelligente. Infatti, il protagonista deve affrontare il sistema quindi l'ipotesi di proporgli antagonisti che ne fanno parte perchè sono parassitari nella società contemporanea è un ulteriore azzeccata intuizione.

«Eppure, di fianco a lui si sentiva sempre teso, quasi spaventato. Si diceva che fosse in grado di sollevare il suo stesso peso con le braccia, non un unica volta, ma dieci di fila. Iver non solo era intimidito dal suo imponente aspetto fisico, ma anche dalla consapevolezza che non gli sfuggiva nulla, nè quanto veniva detto, ogni singola parola, la minima sfumatura dell'intonazione, nè, o forse sopratutto, quello che non veniva detto ma rivelato dal linguaggio corporeo, dal colorito e dal movimento delle pupille». Tratto da «Il confessore» di Joe Nesbo, ed. Einaudi.

Un punto dolente invece è il prezzo: 21 euro.

In tempi di crisi per l'editoria (e per le tasche della maggior parte degli Italiani), pur se si tratta di 550 pagine di qualità in un formato davvero eccellente (qual'è la collana «Stile libero Big» di Einaudi), a mio avviso è eccessivo.

«Il confessore» è un ottimo thriller: ben ambientato, scritto in maniera impeccabile. Un protagonista intelligente e ben sviluppato rappresenta una punta di originalità nel panorama contemporaneo degli antieroi. Un romanzo appassionante e carico di fascino introspettivo che trascinerà il lettore in una trama avvincente e ricca di colpi di scena.

Consigliato.

Marco Solferini
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