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La
congiura dei potenti
Autore:
Carlo A. Martigli.
Genere:
storico, drammatico, avventura.
Paolo
de Mola è un giovane Italiano alla corte del Sultano turco in quel
del 1519, la cui amicizia con il figlio di questi è vista come un
opportunità e nel contempo una sfida.
Un
uomo d'armi, come suo padre, desideroso di eccellere fra le guardie
scelte del Sultano che tuttavia, complice il suo giovanile e
bell'aspetto, attira su di sè le attenzioni indesiderate di uno dei
suoi più fidati generali.
Il
dramma si consuma in una notte di sangue quando Paolo è costretto ad
abbandonare le sponde della Turchia e con esse la sua famiglia per
fare ritorno, sotto mentite spoglie, all'Italia.
La
sua nuova casa è un ordine monastico dove imparerà sia la cultura
che l'arte della spada.
Un
luogo di preghiera sotto l'alea protettrice del Maestro e precettore
di quel Paolo di M'Artigli che nasconde la sua vera identità e il
torbido passato. Ma la lunga mano del Papa Leone X sembra poter
arrivare ovunque e agli occhi del potente pontefice non ci sono
misteri ne segreti.
Paolo
verrà reclutato proprio da quest'ultimo per diventarne un assassino
fidato la cui missione sarà quella di raggiungere i territori della
Germania, in quel della Turingia e di Augusta per dare la caccia al
monaco ribelle Martin Lutero che ha lanciato un guanto di sfida al
Papa contro quello che sembra il suo impero personale non solo delle
anime, ma anche temporale.
Poichè
il Principe Federico III si dimostra riluttante a perseguire Lutero,
Paolo troverà un alleato nel banchiere e affarista Jacob Fugger
presso la cui magione si stabilirà in attesa di colpire con un arma
sopraffina, coniata attraverso la cultura della carta e il veleno
delle sue pagine: un libro.
Strumento
scelto per dare la morte al monaco ribelle.
Insieme
con lui Gaurico e Lorenzo Velletri, entrambi uomini con un passato
difficile, portatori di un dramma a volte personale, oppure
famigliare, legati, imbrigliati alle trame di potere del Papa il cui
occhio onniveggente sembra non conoscere confini.
E
mentre Paolo conoscerà l'attrazione e i piaceri carnali con una
donna un altro monaco, Thomas Muntzer, partendo dalle teorie
luteriane lancia la sua campagna per riabilitare la classe contadina
e popolare vessata da mille ingiustizie attraverso una rivoluzione
che promette di rovesciare il potere.
E'
questo lo scenario di una missione omicida compiuta nel nome di Dio e
della Santa Chiesa di Roma che rappresenta l'apice della congiura
contro colui che ha osato sfidare il Papato.
Leggo
sempre con grande piacere e interesse uno scritto di Martigli, che
riesce a coniare pagine di affascinante narrazione ben dosate e
raccontate. Un piglio argomentativo, ma non manualistico, che non ha
la pretesa di insegnare, ma di erudire elegantemente il lettore.
«L'uomo
non ha bisogno soltanto del pane per poter vivere, ma anche delle
rose». Tratto da «La congiura dei potenti» di Carlo A.
Martigli ed. Longanesi.
L'Autore
infatti, parla la lingua universale della sapienza dettata dalla
passione e come tale prima di ogni altra cosa stabilisce un un buon
rapporto empatico con il lettore rendendolo partecipe di un avventura
riccamente decorata con elementi stilistici che spaziano dal mondo
mussulmano a quello cristiano.
Un
epoca, quella descritta da Martigli, dove il camaleontico desiderio
di potere degli uomini spesso strumentalizzava i sentimenti diffusi e
gli ideali della fede. Una storpiatura argillosa della meccanica del
discernimento che, ad appannaggio di una ristretta classe dotta e
sapiente, permetteva di operare una manipolazione tra la ragion
logica, tipica della dialettica e la paura, qualche ultimo
grimaldello per far saltare anche le ritrosie più ortodosse.
«Alla
fine gli angeli e i demoni che si accapigliavano nella sua coscienza
avevano concluso un patto, entrambi soddisfatti. Se per vivere in
pace e con la borsa piena occorreva mettere la vela al più forte dei
venti, questo avrebbe fatto. E in quegli anni il vento di Papa Leone
soffiava potente». Tratto da «La congiura dei potenti»
di Carlo A. Martigli ed. Longanesi.
Il
potere descritto dall'Autore è un parente lontano di quello attuale,
ma nel contempo ad esso facilmente assimilabile. Pur se oggi,
nell'epoca della comunicazione di massa, esso si è evoluto. Ma il
concetto di congiura, la cui devianza annida in un arcipelago simile
ad un puzzle, di rapporti fra loro macchiavellicamente intrecciati e
legati, permane. E leggere del passato è sempre un buon punto di
partenza per capire il presente.
«Confesso
a voi - Paolo abbassò gli occhi - che l'intelletto, quintessenza
della sapienza, è il superamento della mente e del cuore, come dice
il Maestro Aristotele. Senza negare quindi il cuore che ancora mi
lega a chi mi ha dato la vita, sono salito per una scala diversa».
Tratto da «La congiura dei potenti» di Carlo A. Martigli ed.
Longanesi.
Come
sempre sono ottime le ambientazioni. Una stile pulito, fotografico,
rappresentativo degli interni in modo soggettivamente focalizzato
sulla percezione sensoriale dei protagonisti e per quanto riguarda
gli esterni amabilmente narrato al lettore quale terzo osservatore.
Ho
notato che ci sono meno parallelismi, metafore e allegorie rispetto
ai precedenti romanzi. Assistiamo quindi ad una cifra letteraria più
realista che piacerà maggiormente a coloro che amano il romanzo
storico nudo e crudo la cui svolta narrativa è per forza di cose
«agganciata» alla notorietà del passato per come conosciuto.
Di
tanto in tanto tuttavia l'Autore ritorna su alcuni suoi capisaldi già
incontrati nei precedenti romanzi relativamente al Messia e più in
generale all'origine della Fede cristiana quale epicentro per capire
l'esistenza del divino e il perchè di quella, più terrena,
dell'uomo.
«E
se per un attimo lui ti prende con le mani le spalle ormai robuste
come e più delle sue, quasi in una stretta fraterna, dopo sente che
vi rinuncia e sei suo figlio e basta. Ti accarezza i capelli, ti
riempie di baci le tempie e poi china la testa in un totale abbandono
d'amore». Tratto da «La congiura dei potenti» di Carlo A. Martigli ed. Longanesi.
I
dialoghi rappresentano il climax dei rapporti personali tra i
personaggi; nella logica della costruzione verticale il romanzo è
incentrato sul tema di fondo dell'avventura/vita del protagonista
sulla quale si inseriscono, a mò di innesti, dei parallelismi
narrativi (che sarebeb impossibile sviluppare appieno salvo
aggiungere altre 500 pagine) la cui autonomia si fonde con la storia
principale attraverso il confronto dialettico a volte costruito sulla
base di un sillogismo che metta altresì ordine nello svolgimento dei
fatti. Il dialogo possiede altresì spesso natura rivelatrice a
ornamento e conclusione dello svolgimento dell'azione. Davvero ottimi
e appropriati, sotto molteplici punti di vista e aspetti.
«La
congiura dei potenti» è l'ultimo romanzo di Carlo A. Martigli,
un amabile ricostruzione storica riccamente carica di passione e
realismo. Un avventura tra personaggi realmente esistiti per indagare
le gesta di un passato emozionante e vivendo gli eventi in prima
persona, dal di dentro.
Una
storia su carta dove la carta si presta a raccontare la storia.
Consigliato.
Marco
Solferini
Marco
Solferini.
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