mercoledì 25 giugno 2014

Il mistero del terzo miglio

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Il mistero del terzo miglio

Autore: Colin Dexter
Genere: giallo.

L'ispettore capo Morse della Thames Vally Police di Oxford insieme al sergente Lewis, è chiamato a risolvere l'enigma di un cadavere orrendamente mutilato e gettato nell'acqua dolce di un fiume.

Sullo sfondo si apre l'ipotesi che il corpo appartenga a un Professore universitario della celebre istituzione di Oxford. Un uomo che, ormai prossimo alla pensione e forse persino giunto ai suoi ultimi giorni di vita a causa di una grave malattia, parrebbe essersi allontanato di sua spontanea volontà. Fino a far perdere le proprie tracce.

Un depistaggio. Forse. O magari l'astuto piano di una mente criminale la cui mano è mossa da un fatto di sangue avvenuto molti anni prima a El Alamein durante l'ultima grande guerra.

L'Autore, già celebre e apprezzato dagli amanti del giallo, in questo romanzo riprende il suo più celebre personaggio. Il burbero sognatore, teorico della solitudine quale male minore, ispettore capo Morse (di cui rigorosamente ci si rifiuta di conoscere il nome di battesimo).

Lo scrittore è considerato uno dei tanti eredi delle c.d. indagini filo deduttive. Il metodo che appartiene al grande Sir. Conan Doyle e che consiste nel mettere insieme i tasselli di un indagine procedendo per deduzione logica.

Nel caso di Morse un aspetto preponderante è rappresentato dall'anamnesi matematica degli elementi a disposizione. Quasi come se questi fossero predisposti sulla scacchiera di un cruciverba.

Azione, reazione, indagine, deduzione. Il processo elementare si risolve in un ottima esposizione narrativa frutto della semplicità con la quale i capitoli, brevi e concisi, si snodano uno dopo l'altro. Una prosa, a tratti quasi teatrale che racconta i fatti attraverso i soggetti.

La focalizzazione si sposta, narrativamente parlando, attraverso l'elemento temporale del flashback procedendo verso il palinsesto tipico del romanzo giallo la cui struttura prescinde dalla rivelazione dell'assassino. Incontriamo quindi stili molteplici fra cui meritano di essere citati la nota Agatha Christie e George Simenon.

Con Colin Dexter incontriamo un giallista che utilizza la densità delle atmosfere per destrutturare l'ambiente elitario di Oxford tramite l'umanizzazione dei personaggi ed in particolare l'indagine del “fatto drammatico” che è anche rivelatore del colpevole.

Non meraviglia che l'Autore sia oggetto di studio nell'ambito della scrittura creativa finalizzata ad implementare le competenze di un romanziere che voglia elaborare il corpus letterario di un romanzo giallo. Il ricco background culturale dei personaggi ben si presta a rappresentare, su carta, un indagine che si snoda e si conosce in modo simile ad un Cluedo. Quindi fortemente partecipato dal lettore.

Il carattere del protagonista è spesso improntato all'annullamento sensitivo. Una sorta di quiete antecedente la tempesta. Morse è un interprete e un osservatore, spesso distratto, di una realtà contemporanea che gli passa accanto apparentemente in modo anonimo e con la quale si scontra ripetutamente.

Anarchico nel soddisfare i suoi bisogni, la sua estraneità contemplativa sembra figlia di un edonismo e di un narcisismo utilitaristi. Plagiati cioè alla morale cinica e un pò ipocrita del «capitano coraggioso» che si autoreferenza, la cui ermeneutica chiusura non è tanto una scelta di esclusione quanto di efficacia nella gestione dei rapporti umani.

La brillantezza del soggetto è in realtà spesso opaca.

Non assistiamo alla grandezza, quasi celebrativa di altri fautori del metodo deduttivo, ma proprio la distanza prossemica comportamentale umanizzano l'ispettore Morse rendendolo paradossalmente piacevole. Specialmente nelle sue scorribande emotive di voluta cattiveria, che sembrano a volte possedere toni quasi paternalisti.

Il giallo di Dexter è incentrato sulla perduranza del «mistero» quale elemento focale oggettivo della narrazione in terza persona, visto al passato rispetto all'elemento temporale. Tuttavia, tale metodo espositivo si produce in un climax che, similarmente ad un crescendo Rossiniano, porta il lettore a condividere con lo scrittore una fruibilità narrativa quasi adolescenziale.

Ne discende un successo senza età.

«Il mistero del terzo miglio» è un romanzo giallo che non mancherà di appassionare tutti i cultori del genere. Ottimamente ambientato in una Oxford cattedratica la cui ritualità spesso si perde nella vanità arrogante del sapere. Incentrato sulla figura dell'ispettore Morse e sul suo metodo d'indagine matematico deduttivo.

Per amanti del giallo e non solo.

Marco Solferini.
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marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com



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