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Il
mistero del terzo miglio
Autore:
Colin Dexter
Genere:
giallo.
L'ispettore
capo Morse della Thames Vally Police di Oxford insieme al sergente
Lewis, è chiamato a risolvere l'enigma di un cadavere orrendamente
mutilato e gettato nell'acqua dolce di un fiume.
Sullo
sfondo si apre l'ipotesi che il corpo appartenga a un Professore
universitario della celebre istituzione di Oxford. Un uomo che, ormai
prossimo alla pensione e forse persino giunto ai suoi ultimi giorni
di vita a causa di una grave malattia, parrebbe essersi allontanato
di sua spontanea volontà. Fino a far perdere le proprie tracce.
Un
depistaggio. Forse. O magari l'astuto piano di una mente criminale la
cui mano è mossa da un fatto di sangue avvenuto molti anni prima a
El Alamein durante l'ultima grande guerra.
L'Autore,
già celebre e apprezzato dagli amanti del giallo, in questo romanzo
riprende il suo più celebre personaggio. Il burbero sognatore,
teorico della solitudine quale male minore, ispettore capo Morse (di
cui rigorosamente ci si rifiuta di conoscere il nome di battesimo).
Lo
scrittore è considerato uno dei tanti eredi delle c.d. indagini filo
deduttive. Il metodo che appartiene al grande Sir. Conan Doyle e che
consiste nel mettere insieme i tasselli di un indagine procedendo per
deduzione logica.
Nel
caso di Morse un aspetto preponderante è rappresentato dall'anamnesi
matematica degli elementi a disposizione. Quasi come se questi
fossero predisposti sulla scacchiera di un cruciverba.
Azione,
reazione, indagine, deduzione. Il processo elementare si risolve in
un ottima esposizione narrativa frutto della semplicità con la quale
i capitoli, brevi e concisi, si snodano uno dopo l'altro. Una prosa,
a tratti quasi teatrale che racconta i fatti attraverso i soggetti.
La
focalizzazione si sposta, narrativamente parlando, attraverso
l'elemento temporale del flashback procedendo verso il palinsesto
tipico del romanzo giallo la cui struttura prescinde dalla
rivelazione dell'assassino. Incontriamo quindi stili molteplici fra
cui meritano di essere citati la nota Agatha Christie e George
Simenon.
Con
Colin Dexter incontriamo un giallista che utilizza la densità delle
atmosfere per destrutturare l'ambiente elitario di Oxford tramite
l'umanizzazione dei personaggi ed in particolare l'indagine del
“fatto drammatico” che è anche rivelatore del colpevole.
Non
meraviglia che l'Autore sia oggetto di studio nell'ambito della
scrittura creativa finalizzata ad implementare le competenze di un
romanziere che voglia elaborare il corpus letterario di un romanzo
giallo. Il ricco background culturale dei personaggi ben si presta a
rappresentare, su carta, un indagine che si snoda e si conosce in
modo simile ad un Cluedo. Quindi fortemente partecipato dal lettore.
Il
carattere del protagonista è spesso improntato all'annullamento
sensitivo. Una sorta di quiete antecedente la tempesta. Morse è un
interprete e un osservatore, spesso distratto, di una realtà
contemporanea che gli passa accanto apparentemente in modo anonimo e
con la quale si scontra ripetutamente.
Anarchico
nel soddisfare i suoi bisogni, la sua estraneità contemplativa
sembra figlia di un edonismo e di un narcisismo utilitaristi.
Plagiati cioè alla morale cinica e un pò ipocrita del «capitano
coraggioso» che si autoreferenza, la cui ermeneutica chiusura non è
tanto una scelta di esclusione quanto di efficacia nella gestione dei
rapporti umani.
La
brillantezza del soggetto è in realtà spesso opaca.
Non
assistiamo alla grandezza, quasi celebrativa di altri fautori del
metodo deduttivo, ma proprio la distanza prossemica comportamentale
umanizzano l'ispettore Morse rendendolo paradossalmente piacevole.
Specialmente nelle sue scorribande emotive di voluta cattiveria, che
sembrano a volte possedere toni quasi paternalisti.
Il
giallo di Dexter è incentrato sulla perduranza del «mistero» quale
elemento focale oggettivo della narrazione in terza persona, visto al
passato rispetto all'elemento temporale. Tuttavia, tale metodo
espositivo si produce in un climax che, similarmente ad un crescendo
Rossiniano, porta il lettore a condividere con lo scrittore una
fruibilità narrativa quasi adolescenziale.
Ne
discende un successo senza età.
«Il
mistero del terzo miglio» è un romanzo giallo che non mancherà
di appassionare tutti i cultori del genere. Ottimamente ambientato in
una Oxford cattedratica la cui ritualità spesso si perde nella
vanità arrogante del sapere. Incentrato sulla figura dell'ispettore
Morse e sul suo metodo d'indagine matematico deduttivo.
Per
amanti del giallo e non solo.
Marco
Solferini.
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