lunedì 28 ottobre 2013

Bologna Giallo e Nera

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Bologna giallo e nera

Autore: Serena Bersani.
Genere: cronaca, giornalismo.



La giornalista Bolognese Serena Bersani ha avuto una geniale intuizione pubblicando un libro che offre al lettore una lista di crimini verificatisi a Bologna città e nella Bassa che ancora oggi sono considerati, da molti, un isola felice.

Una città fatta di ombre. Oscura quanto i viottoli medioevali che la percorrono come arterie di una sconosciuta signora. Un paese che gioca a fare la città. La cui mentalità tuttavia non rinnega mai il retaggio rurale. Un posto dove l'antico diventa nuovo e viceversa. Omertosa, pettegola, clandestina. Un luogo dove la verità a volte sopravvive in un passaparola sottovoce: un perpetuo singhiozzo simile all'alito di vita di chi esala l'ultimo respiro.

Così sopita, distratta, addormentata, quasi dimenticata in un innaturale limbo Bologna la dotta, città dei Portici, delle Belle arti, dell'Università più antica d'Europa rivela in questo romanzo i crimini che l'anno percorsa, frustata, colpita e segnata.

Una serie di episodi che l'abile penna della scrittrice trasforma in carta.

Episodi di cronaca destinati a smarrirsi in una chiacchiera per il tè del pomeriggio, consumata tra il giornale e il croissant del mattino o magari divorata avidamente dopo una giornata di lavoro.

Ma il ricordo rimane. Sopravvive, mentre si spengono le luci e i lampioni teneramente illuminano, come giallognoli fuochi fatui, le vie e gli anfratti più remoti della città.

E' in questa ambientazione e fra codesta perduta gente che gli omicidi ci sono. Eccome. Ci sono i criminali che li hanno compiuti. A volte per amore, odio, vendetta, perchè sono dei mostri o per denaro che è sempre il bene più liquido in natura, ma anche quello per cui vale troppo spesso la pena di uccidere.



L'Autrice ha selezionato con intelligenza una serie di crimini senza indagare quelli più noti e celebri perchè acquisiti a livello nazionale. Scoperchiando quindi una sorta di efferatezza che rappresenta un atroce verità di mezzo. Perchè tocca la vita di tutti e di chiunque.

Dalle pagine del romanzo fuoriescono temi forti, veloci come una raffica di mitra, dolorosi come l'impatto di un possente pugno nello stomaco. Pedofili, femminicidio, omicidio a pagamento, sevizia, occultamento di cadavere, avvelenamenti, rapimenti. Crimini compiuti a ridosso di realtà politiche rivoluzionarie come il celebre Livello 57, o consumate nell'Appennino fra boschi sterminati. Oppure omicidi che rivelano il microcosmo di passioni proibite come quelle dei guardoni nei colli o i vizi della Bologna bene.

Crimini.. e criminali. La personalità del reo, indagata attraverso le carte dei processi, le perizie e i gradi di giudizio. Le sentenze e infine, le vittime cui a volte è negato l'onore della verità.

Nel contorno, immancabile e straziante: il dolore. I famigliari, coloro che vengono privati da un momento all'altro di un figlio, un marito. E tutto si ricompone, passo dopo passo, nelle indagini, raccontando i fatti e lasciando che il lettore li apprenda per ciò che sono.

Ottimo stile paratattico, volutamente sintetico che espone i fatti in modo diretto e coinvolgente. Tutto ruota attorno alla centralità dell'evento criminale da cui promana, allargandosi come il celebre cerchio nell'acqua, una verità che passa attraverso gli autori e finisce nelle carte bollate delle indagini.

L'Autrice ci propone sempre un punto di vista che scaturisce da una riflessione attuale su di un crimine che si è consumato già da tempo, ma che viene naturalizzato senza invasività.

Una piacevolissima e godibilissima neutralità introspettiva.

L'abilità della scrittrice che mi ha più coinvolto e convinto è proprio quest'essere stata in grado di partecipare narrativamente senza sostituirsi al lettore. L'assenza di indottrinamento è una qualità straordinaria che rende appassionante la lettura.

Il processo e i giudici sono spesso l'epilogo di questi racconti di cronaca.

Dopo il sangue. Dopo una ricostruzione dell'evento a volte non per cuori teneri, perchè si può morire seviziati da un coltello stile «Rambo» o con una fiocina da subacqueo infilzata per 15 cm nella testa, dopo questa fotografia di ciò che è il reato, la scena passa e il testimone diventa il giudice degli uomini. Quello togato. Anche se a volte sembra non essere in linea con il concetto di giustizia che forse il lettore si aspetta.

Tuttavia, tocca a lui decidere. In nome del Popolo Italiano. L'Autrice propone, ma non impone.



«Bologna giallo e nera» è un romanzo che propone una serie di omicidi giornalisticamente riproposti al lettore con il piglio della notizia di cronaca e dell'esposizione narrativa. Un interessante, coinvolgente e decisamente accattivante elenco di delitti e casi mai risolti in una città a tratti magica il cui pathos ammalia e nei capitoli di questo romanzo.. uccide.

Consigliato a tutti gli amanti del noir, di Bologna, della Bassa, dei romanzi gialli e del buon giornalismo di cronaca (quello che serve davvero a qualcosa).

Marco Solferini
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domenica 27 ottobre 2013

Argento vivo

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Autore: Marco Malvaldi.
Genere: commedia, giallo.



Un furto in una casa. Una macchina rubata. Un portatile smarrito.

Tre eventi fra loro connessi sono gli ingredienti fondamentali per questo giallo ricco di colpi di scena e capovolgimenti di fronte.

Un ingegnere informatico non troppo sveglio che si crede piuttosto furbo. Uno scrittore che cerca il riscatto con un nuovo romanzo dopo qualche anno di troppo. Un abile prestigiatore dell'inganno che per aver truccato una mano di poker finisce nelle mani di un malavitoso senza scrupoli.

Sono questi i personaggi che pur non conoscendosi, intrecceranno le proprie vicende personali (e delle rispettive famiglie) in una serie di coincidenze che alimentano una commedia degli equivoci.

Nel mentre, la giovane ispettrice di polizia di origini rumene relegata in quel della provincia di Pisa avrà l'intuizione giusta per districarsi in un caso che si complica per via di curiose incongruenze illogiche. Frutto delle distrazioni, a volte colpevoli altre no, di tutti i partecipanti.



Uno stile discorsivo, diretto, piacevolmente goliardico che usa in maniera gradevolissima l'umorismo caricaturale.

Ambientazioni ricche di quei luoghi comuni che definiscono la vita di tutti i giorni e nel contempo riescono ad ingarbugliarla, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

Semplicità e metodo per uno scrittore che ben padroneggia una capacità espositiva lineare accompagnato da una maestranza narrativa fatta di coerenza e buona organizzazione dei tempi.

Malvaldi sfoggia un umorismo simile alle “punture” caricaturali della Littizzetto, scardinando così i luoghi comuni, lasciandosi andare a digressioni gustose e spassose, ma si rivolge al lettore con il linguaggio della c.d. «working class». Di facile comprensione e immediata assimilazione.

Focalizzazione sulle emozioni caratteriali prima ancora che sulle caratteristiche dei singoli personaggi, il che attribuisce ai dialoghi una teatralità intima e nel contempo coinvolgente.

Interessante la scelta dell'epilogo in “Loggia” del Romanzo, con il tributo solenne che i Confratelli fanno a colui, fra di loro, che è venuto a mancare.



L'Autore dimostra (ancora una volta) che la Casa Editrice Sellerio ha veramente un gran bel portafoglio di scrittori.

«Argento Vivo» è un gradevolissimo romanzo giallo dai contenuti fortemente ironici. Una commedia degli equivoci e delle circostanze, che appassionerà il lettore, lo divertirà e nel contempo gli offrirà una lettura discorsiva di valore, tanto nell'esposizione quanto nella narrazione degli eventi.

Consigliato.

Marco Solferini
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domenica 20 ottobre 2013

Palazzo Sogliano

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Palazzo Sogliano

Autrice: Sveva Casati Modignani.
Genere: romantico, sentimentale.



Edoardo, l'amato marito di Orsola, è appena morto in un incidente stradale, causato da un infarto letale quanto improvviso.

Lei ha 50 anni, vive nella grande casa dei Sogliano di Torre del Greco: una delle più importanti famiglie di corallari che dall'800 lavorano ed esportano coralli in tutto il Mondo.

Elaborare il lutto in questa sua prima fase la rende quasi incosciente, proiettandola in un limbo dove l'accettazione dell'evento tragico sembra sempre a portata di mano pur rimanendo drammaticamente sfuggevole.

In questo fragile stato emotivo, esplorando il contenuto dello studio di suo marito, scopre una verità che la sconvolge: un figlio segreto. Steve. Un ragazzino iscritto in uno dei più prestigiosi college svizzeri. Nato da una relazione clandestina di 10 anni prima. Con una sconosciuta donna di origini cinesi.

Per Orsola si aprono infiniti nuovi mondi. Anzitutto per il suo ruolo di madre di numerosi figli: Saverio il più grande e coscienzioso, Gianni, giovane e irruento. Le giovani donne Cristina e Giulietta.

Ora sente il bisogno di conoscere il figlio di suo marito. E con esso una verità che desidera indagare.

E' l'inizio di una parentesi che si apre con il lutto e la riporta nella sua città d'origine: Milano.

Cresciuta come la figlia povera di un autentico anarchico con l'ambizione di insegnare a scuola, Orsola, che ha perso prematuramente la madre, è nel capoluogo lombardo che ha, per un fortuito caso, conosciuto Edoardo. Bello e misterioso. Un incontro che l'ha segnata. Un amore nato con l'irruenza e la sincerità di un sentimento vero che ben presto la portò lontano dalla bottega dell'orafo dove lavorava. Alla corte di una famiglia ricca e rispettata. I Sogliano, di cui suo marito era l'erede e amministratore della fortuna accumulata e del peso di un cognome che pur non essendo nobiliare sembrava trasmetterne tutti i crismi.

Nel capoluogo lombardo, Orsola ritrova Damiana, l'amica del cuore e di tutta la vita. Commerciante della Milano bene, confidente e a volte giudice impietoso delle sue distrazioni. Con lei cerca di capire la direzione che la propria vita sta prendendo. Tra i figli che crescono e l'azienda di famiglia che necessita di una stabile guida. Ma anche il passato, non solo quello di suo marito. Perchè 10 anni prima la solitudine di cui ha sofferto l'uomo che ha amato è stata forse la conseguenza di altro amore. Una passione che Orsola ebbe per il medico che la curò dal male più atroce: il cancro. Un uomo di nome Alberto, il cui passato amore per lei non è mai sopito.

L'incontro con il bambino Steve la conquista anima e corpo.

Il confronto con la madre cinese che ora si è sposata e vive a Milano la mette di fronte ad un ritrovato catartico senso della conoscenza.

Mentre a Torre del Greco la sua famiglia l'attende. In persona dei figli che presto dovranno conoscere la verità di un nuovo fratello e della madre di suo marito, donna Margherita, che ha vissuto le ere della vita e ben conosce il fardello delle scelte e la risolutezza delle decisioni.



Sveva Casati Modignani è una delle scrittrici Italiane più famose e apprezzate. Un artista della letteratura romantica. Letteralmente capace di trasporre i sogni su pagine di aristocratica sobrietà.

Probabilmente, qualunque altro scrittore non sarebbe riuscito a distaccarsi da alcune congetture banali sui luoghi comuni inerenti ai personaggi del romanzo che, per quanto ben caratterizzati, non sono di per sè innovativi. Invece, il coraggio nelle proprie capacità da parte della scrittrice riesce a plasmare ogni singolo carattere con un sentimento di realismo, mai invasivo, bensì cordialmente espositivo. Lo svolgimento della narrazione diventa un dialogo aperto con il lettore. Instaurato il quale, la trama scivola via con amorevolezza. Con pittoresca introspezione, grazie ad uno stile paratattico, ma dai contorni ben definiti.

Mai una frase o una parola di troppo. Il lettore incontra un concetto di adeguatezza armonico. Elegantemente scandito al ritmo di capitoli brevi, fra loro organizzati con meticolosa precisione.

Ogni personaggio è portatore di una storia e accomunato da una verità che lo conduce al presente. Prendendolo per mano. L'attualità contemporanea, l'Autrice ci insegna, è un premio che dev'essere accompagnato dalla consapevolezza del passato. Senza la quale non c'è nulla che resti dopo i secondi che distinguono soltanto i minuti e non il tempo reale.

Mi è piaciuta la focalizzazione del costrutto interiore, basata su elementi di fragilità che tuttavia si rivelano nella loro possanza. Sopratutto nel momento in cui si accompagnano alla consapevolezza. Arma vincente per sconfiggere il conflitto interiore.

L'Autrice inoltre, apre una finestra temporale su un età della donna, che coincide con i 50 anni. Questi sconosciuti. Troppo presto per definirsi anziana, troppo tardi per appellarsi ad un concetto di gioventù. Sono gli anni in cui il passato non si può ignorare e il peso delle scelte proiettano già verso il lascito del futuro. Sono gli anni in cui gettare le fondamenta basate su quelle prime scelte che definiranno il tempo in cui ci si dovrà fare da parte e persino quello che non ci vedrà protagonisti.

Ho trovato geniale il rapporto tra Orsola e Margherita. La profonda dignità e il decoro di quest'ultima che decide tacitamente il passaggio di consegne alla donna scelta e amata dal proprio figlio. Un grande insegnamento di vita.

Ben dosata la storia dei corallari. L'arte, il mestiere, le vicende storiche. Il romanzo non ha la volontà di insegnare, ma certamente informare su questo lavoro così affascinante e vicino alla donna, vista nelle sue molteplici artistiche sfaccettature. La donna che non passa mai di moda. La donna di Sveva Casati Modignani che trova sempre un modo per intrigare, affascinare, amare, con il suo Io. La personalità infinita.



Per contro, la scelta dei protagonisti esterni alla casa Sogliano, con l'eccezione del padre di Orsola, il buon anarchico Libero, è fortemente orientata a professionisti d'eccellenza che forse il pubblico potrebbe identificare come un microcosmo di benestanti. Il medico, il dottore di Famiglia, il notaio, gli imprenditori del settore, l'amica alto borghese.. Complice anche una piacevole digressione per le vie, i locali e la storia di Milano, alcuni potrebbero sentire il peso, tutto sommato, di una irrealistica favola determinata dall'agiatezza dei protagonisti e pertanto provare un sentimento di distacco rispetto alla personalizzazione dei contenuti.

«Palazzo Sogliano» è l'ultimo romanzo di una firma fra le più prestigiose del panorama Italiano: Sveva Casati Modignani. Un artistico viaggio nell'universo della donna, dei suoi amori, passioni e sentimenti.

Una rappresentazione di quell'unicità che non disperde la ragione del cuore, insegue la consapevolezza del tempo e alla fine scopre il significato della vita.

Marco Solferini.
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