sabato 7 dicembre 2013

Il labirinto ai confini del Mondo

Nota bene:
Il Blog aderisce al programma di affiliazione Amazon
***
Un ringraziamento particolare agli sponsor: 
Libreria - Galleria
IL SECONDO RINASCIMENTO
Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna
Il luogo ideale dove trovare i Tuoi Libri
http://www.ilsecondorinascimento.it/
* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna" 
* * *
Il labirinto ai confini del Mondo

Autore: Marcello Simoni
Genere: thriller storico



Terza avventura per Ignazio da Toledo. Dopo il successo de “Il mercante di libri maledetti” e “La biblioteca perduta dell'Alchimista”, ritroviamo il fortunato personaggio dell'Autore alle prese con una compravendita decisamente difficile. Nelle catacombe di Napoli infatti, Iganzio con il figlio Uberto in attesa al di fuori, sta concludendo un affare che ha per oggetto una reliquia contenente una sostanza molto simile al “sangue” che potrebbe anche fungere da miracolo di San Gennaro!

Il compratore, un prelato accompagnato da tale Gebeard Von Querfurt, esperto mediatore di reliquie antiche, non fa in tempo a concludere l'affare perchè un micidiale colpo, simile ad una vampata di fuoco ustiona a morte Von Querfurt scatenando l'inferno.

Ignazio, stupito dalla prodigiosa arma che rassomiglia ad una lancia in grado di scagliare saette simili a lingue di fuoco si getta all'inseguimento di un misterioso cavaliere. Si tratta infatti di Ulfus, un nordico possente e massiccio, spietato sicario agli ordini di un mistico che lui chiama il Mago.

Lo scopo di questo killer è quello di uccidere tutti coloro che possono entrare in contatto con una reliquia: il mantello del Sagittario.

Il portatore di quest'ultima però è inaspettatamente un Magister medicinae di Parigi: Suger de Petit Point la cui vita nella capitale francese è stata stravolta dalla richiesta d'aiuto di uno sconosciuto in fin di vita che gli ha lasciato, prima di fuggire verso la morte, la missione di consegnare il mantello promettendogli in cambio una preziosa pietra della mitica Draconite. Suger non avrebbe accettato di intraprendere un viaggio che lo avrebbe condotto in Italia, prima a Milano, poi a Napoli sulle tracce di Gebeard Von Querfurt se la sua vita parigina non fosse stata stravolta, anzi distrutta in poco più di 24 ore a causa della terribile accusa di aver insegnato la filosofia aristotelica, gravemente proibita dalla Chiesa. Bandito quindi dalla sua cattedra, dopo aver perduto, in un tragico incidente il suo più giovane discepolo, il medico aveva quindi deciso di riscattare se stesso procurandosi onori e gloria grazie alla preziosa Draconite.

Ulfus però, non è il solo sulle tracce del mantello.

Infatti, anche il temibile inquisitore Konrad Von Marburg lo sta cercando convinto di inseguire una setta di Luciferiani capeggiata dal misterioso negromante Homo Niger conosciuto anche come il Magister da Toledo.

L'inquisitore è un uomo spietato che gode di un grande potere giacchè investito direttamente dell'autorità papale. La sua crociata contro il male lo spinge a compiere atti di sadismo ricorrendo ad atrocità di ogni genere pur di ottenere risposta ai suoi interrogativi.

Per una serie di coincidenze l'episodio di Napoli lo convince che Ignazio sia in realtà proprio il Magister da Toledo.

Per il mercante è l'inizio di una nuova avventura.

Dovrà scappare dall'isola prigione dov'è stato segregato e, se vuole sperare di poter sopravvivere, dimostrare che non ha nulla a che vedere con la setta dei Luciferiani. Ma per farlo è chiamato a risolvere l'enigma racchiuso nel mantello del Sagittario e a smascherare il vero Magister da Toledo.

Da Napoli a Salerno, per giungere infine a Palermo nella mitica Corte dei miracoli.

Una rocambolesca azione fra duelli, inseguimenti, guerre e personaggi ambigui che spesso rivelano macchinazioni e personalismi audaci o letali. La brillante mente di Ignazio riuscirà a prevalere sulla sapienza del Mago che sembra padroneggiare una conoscenza unica al Mondo? E nel contempo riuscirà ad ingannare il fanatismo persecutorio dell'inquisitore Von Marburg?

Sarà nella mistica e bellissima Corte dei miracoli di Ré Federico II che ogni nodo verrà sciolto e tutti gli enigmi troveranno risposta.



Annunciato come il terzo e conclusivo capitolo della trilogia dedicata al Mercante, il finale lascia spazio ad un seguito. Il che è indubbiamente un bene!

La caratterizzazione ambientale dell'Autore è, come già in precedenza, di gran pregio. Ricchissima di aneddoti riguardanti libri “proibiti” di medicina, trattati di cosmologia o di alchimia. In questo terzo capitolo incontriamo anche non poche menzioni alle pietre e piante curative le cui proprietà avevano del miracoloso.

Gli spazi godono di una notevole correttezza introspettiva. Per quanto la sintesi di un romanzo che non è un trattato storico sconsiglia sempre un eccesso di nozionistica descrittiva allo scopo di evitare di diventare prolissi. L'immagine che ne residua è gradevole e ben identifica usi e costumi dell'epoca. Piacevole il rituale dei rapporti personali, a metà fra un codice di condotta e uno comportamentale.

Il tema di fondo è sempre quello della sapienza cioè quella fiamma che anima il desiderio di indagare la conoscenza contrapposta al dogma che invece impone e spesso plagia le menti.

Tanti i personaggi non protagonisti che si aggiungono a quest'avventura, tutti funzionali a scoprire la parte loro assegnata nel disegno degli eventi.

Lo stile espositivo oggettivo dell'Autore è sobrio, corretto e pulito. Non disdegna il rilascio di alcuni termini del parlato medioevale, oggi caduto in desuetudine e spesso ama divagare sui pensieri, le inquietudini o riflessioni dei personaggi che si alternano nello svolgimento della storia. Facendolo, indubbiamente la personalizza perchè umanizza non poco il contesto che altrimenti sarebbe più simile, per la dinamica narrativa, ad un avventura grafica. Laddove il format di movimento, all'interno del quale si svolge l'azione, è concentrico con un evento catalizzatore e una serie di ripercussioni che creano un effetto domino, ingigantendosi in un crescendo rossiniano fino al climax conclusivo.

Questo è certamente il metodo oggigiorno più in un uso per il romanzo storico. Personalmente, posso affermare che l'ho trovato assai gradevole, coinvolgente e carico di passione per l'avventura.

Viceversa, ho altresì rilevato che le prime 50 pagine sono eccessivamente fiacche. Ignazio entra in gioco solo nel secondo capitolo del romanzo (i capitoli sono a loro volta divisi in paragrafi). Fino ad allora il protagonista è Suger dè Petit Point tanto è vero che ho pensato ci fosse la volontà di introdurre un “passaggio di consegne” su un nuovo protagonista. Forse nell'ottica di altri romanzi. Meno male che così non è perchè il medico parigino non è molto appassionante e gran parte della sua focalizzazione è incentrata sui limiti e convinzioni di quest'ultimo che sono anche il suo epitaffio. Di certo non è all'altezza di Ignazio da Toledo e non lo è sopratutto per chi ha letto i precedenti due romanzi. E' chiaro che il lettore si aspetta di leggere del Mercante per eccellenza, delle sue considerazioni, deduzioni e del burbero carattere che spesso lo distingue.

Questo terzo capitolo si presenta in effetti più come un thriller. E' infatti attenuato, rispetto ai precedenti, l'aspetto esoterico del mistero e ciò accade limitando il fascino rivelatore e ambiguo del bene e del male.

La centralità della narrazione appartiene al viaggio incardinato nella ricerca. Rappresenta un ottimo espediente esplorativo.

Ben indagata e sviscerata la figura dell'inquisitore. Caratterizzato dal binomio ossessione e maniacalità che provocano in lui una morbosità in grado di viziare il suo pur preparato intelletto. E' lo stereotipo dell'assolutismo di pensiero che punta all'annichilimento attraverso il rifiuto demagogico ed il ricorso alle congetture. Il suo agire ben sintetizza l'autoreferenzialità del potere.

Paragrafi brevi: schematicamente ripetitivi basati sul trinomio ambientazione, movimento, dialoghi. Il tutto a vantaggio del lettore; molto efficaci per dare scorrimento, ritmo e sintetizzare in un trino la dinamica dello svolgimento narrativo basata su: 1) Evento 2) Azione 3) Reazione 4) Coinvolgimento – effetto domino. Si tratta di una scelta di stile forse determinata anche dall'editing che premia il libro come prodotto commercializzabile (quindi la Casa Editrice), anche se qualitativamente l'Autore mi era parso più evoluto ne “La biblioteca perduta dell'Alchimista”.

L'effetto principale di questa impostazione è una marginalizzazione dei sentimenti che diventano corollario riflessivo. Altamente funzionali ai periodi più sintetici e paratattici che formano delle pause, formato sotto trame, rispetto allo svolgimento principale.



Il labirinto ai confini del Mondo” è un appassionante avventura medioevale, con un protagonista avvincente. Il lettore proverà il brivido di un thriller storico ottimamente ambientato. Ricco di aneddoti, brillante e coinvolgente.

Consiglio alla casa editrice Newton & Compton di fare un cofanetto perchè penso che questi tre libri sarebbero un gradito dono natalizio per gli amanti del genere.

Marco Solferini.
per contatti, commenti, suggerire un argomento:
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com


Nessun commento:

Posta un commento