giovedì 7 febbraio 2013

Football Clan

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Football Clan

Autore: Raffaele Cantone – Gianluca di Feo
Genere: attualità, cronaca, mafia.



Il calcio è lo sport più amato dagli Italiani.

Ha raccontato la storia del nostro Paese come pochi altri: delle nostre virtù e dei nostri vizi.

Potrebbe quindi apparire quantomeno scontato che un giuoco che appassiona così tante persone produca un business così ampio che interessa molti individui, enti e associazioni.

Fra questi non potrebbero quindi mancare i malintenzionati, come pure le organizzazioni criminali.

Però, esiste un filo lega gli arrivisti, le meteore del profitto, coloro che cercano i forzieri pieni di monete d'oro: quel comune denominatore è il desiderio di accumulare ricchezza in poco tempo.

Le organizzazioni criminali invece, rappresentano il crocevia odierno della devianza, quell'aspetto (in)civile che nasce dalla storpiatura delle regole, dal mancato riconoscimento in sede di condivisione delle norme, della legge e più in generale dello Stato.

E' forse, paradossalmente, normale che questi due soggetti finiscano per incontrarsi e ciò accade spesso nel campo appassionato del calcio.

Ecco quindi che la «macchina calcio» diventa proprio questo: una sorta di Monopoli degli interessi, un subbuteo dove giocano sia i singoli che le mafie d'Italia.

E questo romanzo ci racconta un pò di storie sul malaffare che «ruota» attorno al mondo del pallone.




Sono vicende d'Italia: drammatiche, scandalose, mortali.

Incontriamo la triste fine del tatuatore di Secondigliano, morto per aver pubblicizzato on line la foto del suo tatuaggio che lo ritraeva con il calciatore Ezequiel Lavezzi

Capitolo dopo capitolo troviamo i legami della Famiglia Capitoni (Boss di Secondigliano) con i LoRusso e le Pizzerie Regina Margherita dell'imprenditore Marco Iorio amico di calciatori come Fabio Cannavaro.

La storia dell'asso brasialiano dell'Avellino, Juary che dal suo presidente fu portato ad omaggiare il Boss Raffaele Cutolo durante il maxiprocesso che lo vedeva imputato e del telecronista della Rai Luigi Necco che, scandalizzato dal fatto in sé, ha pagato con il sangue il suo pubblico dissenso.

E i nomi si moltiplicano, squadre di calcio che piccole, diventano grandi seguendo l'ascesa dei Boss della malavita che ne sono appassionati sostenitori, per poi seguirne anche il declino.

Poi ci sono i «padrini della curva» che comandano i gruppi di tifoseria violenta, con le loro regole.

C'è un giovane morto ammazzato con un colpo di pistola al torace, in quel di Sanremo, si chiamava Giovanni Isolani e dietro a quell'omicidio si nascondeva la storia degli imprenditori DelGratta, della Sanremese e la triste vicenda del calciatore Sosa, soprannominato «El Pampa».

Storie di ambizioni, come quella dell'imprenditore Giuseppe Diana che provò a diventare il patron della Lazio, sottraendola al Presidente Lotito e che per farlo si avvalse di un nome celebre nello scacchiere dal pallone, quel Giorgio Chinaglia, forse troppo ingenuo fuori dai campi di calcio.




«FootBall Clan» è un lungo elenco di nomi associati a storie più o meno note che partono dagli anni 70 e arrivano ai giorni nostri. Per farci riflettere sul tributo di sangue che anche il calcio ha pagato alla malavita e sul tetro rapporto di natura pubblicitaria, promozionale, spesso autoreferenziale che lega la figura del Boss alla squadra del cuore. Per dimostrare una potenza ed una legittimazione che non è solo nel piombo dei proiettili o nelle intimidazioni violente, ma cerca di insinuarsi nella mente, sfruttando ciò che piace, quel che appassiona. Ben oltre il fischio finale dei 90 minuti.

Consigliato.

Marco Solferini
marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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