lunedì 16 luglio 2012

Lettera aperta di ringraziamento e di buone vacanze!!!


LETTERA APERTA DI RINGRAZIAMENTO
E DI BUONE VACANZE

Carissimi Amici,

Gentilissimi, Visitatori,


il Blog “Amici dei Libri” ha raggiunto un risultato importante: più di 10.000 visite.


Poco più di un anno fa, quando ho aperto questo spazio dedicato a tutti i Lettori, non avrei immaginato un simile risultato. Nemmeno me lo ero prefissato.


A livello tematico, “Amici dei Libri” si conferma uno dei Blog più visitati dell'area di Bologna e Provincia.


Nel dettaglio: oltre 7mila visite quando era pubblicato sulla piattaforma Splinder, e quasi 4mila su questa di Blogger. Cui si aggiungono numerosi supporti esterni, fra cui un Gruppo Facebook con circa 900 iscritti e la presenza in alcune delle più importanti community per amanti dei libri presenti sul web.


Spero sinceramente che le mie recensioni siano state di aiuto a tutti i Lettori nell'impegnativa scelta di dedicare la propria attenzione ad un Romanzo, piuttosto che ad un altro.


Il mio auspicio è altresì quello di aver contribuito ad alimentare la passione per gli amici di carta.


Nel corso dei mesi ho deciso di pubblicare, in calce ad ogni recensione, anche un indirizzo email cui tutti possono scrivermi privatamente, ciò in considerazione del fatto che mi sono reso conto non sia facile, su questa piattaforma, esporre i propri commenti laddove non tutti desiderano registrarsi per seguire con regolarità i contenuti del Blog.


Il mio impegno è quello di replicare a tutte le email ricevute, ma proprio perchè vorrei dedicare il giusto tempo ed attenzione a ciascuna di esse, ho bisogno di poterlo fare con la dovuta calma.


Nel frattempo, la considerazione che mi sovviene è che quando si raggiungono questi risultati la prima cosa da fare è... andare in vacanza!


Per questi caldissimi mesi estivi il Blog sospende la sua attività e vi dà appuntamento al prossimo settembre 2012, nell'auspicio che trascorriaTe un estate ricchissima di tante meravigliose esperienze, naturalmente in compagnia di appassionanti romanzi.


Nell'esprimerVi il mio più sincero ringraziamento, auguro a tutti Voi ogni successo, personale e lavorativo.


Grazie di cuore a ciascuna delle oltre 10mila persone che sono passate di qua e arrivederci sui Libri.

                                                                   Marco Solferini




mercoledì 4 luglio 2012

Cinquanta sfumature di grigio


Il Blog ringrazia e consiglia:
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni tanti interessantissimi eventi!
 Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 209455
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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA COLLABORAZIONE:


LIBRERIA MONDI NUOVI
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IL SECONDO RINASCIMENTO

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ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI

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Cinquanta sfumature di grigio

Autrice: E. L. James
Genere: erotico




Cinquanta sfumature di grigio” è un romanzo che ha riscosso un enorme successo di pubblico.

La storia è quella della 21enne Anastasia Steel, convivente con Katherine Kavanagh che scrive per il giornale dell'Università, e che ha ottenuto di poter intervistare il ricchissimo nonché riservatissimo Christian Grey, patron dell'omonima società.

Purtroppo, “Kate” non si sente bene il giorno dell'intervista e allora si fa sostituire dall'inesperta “Ana” la quale, a parte inciampare all'ingresso nella sala riunioni del giovanissimo 27enne Grey, ne rimane completamente invaghita.

Un vero e proprio colpo di fulmine, di più.. visti i pensieri della giovane, meglio sarebbe di libidine!

Grey non è soltanto ricchissimo e un pò misterioso nella sua maniacalità per il self control, che spesso sconfina dai propri territori per invadere quelli altrui nel risiko dei rapporti interpersonali, ma è anche bellissimo.

Un vero e proprio dio greco fatto uomo. Non c'è una sola lacrima d'imperfezione in quest'uomo: dal fisico, all'espressione, passando per mani e denti, sarebbe in altri termini la disgrazia vivente di ogni chirurgo plastico e per effetto il prototipo vivente della super razza maggiore.

Altro che siero del supersoldato.. Capitan America fatti da parte è arrivato il nonplusultra dell'immacolata perfezione!

Ana invece è una ragazza introversa, che ama la letteratura classica britannica, sbarca il lunario lavorando in un negozio di ferramenta, pensa più di quanto gli riesca di parlare in un modo che la rende forse più un fenomeno di scienze della comunicazione e si appresta, al termine degli studi, a trasferirsi a Seattle insieme con l'amica del cuore.

Nel mentre, ovviamente, sta inviando curriculum presso diverse società, nella speranza di non essere precaria.

In Italia una così si darebbe alla politica non fosse per il messaggio “think positive”.

Naturalmente, anche Christian Grey si sente attratto da lei, a tal punto che non riesce a farne più a meno, e del resto nulla di più probabile no? Bellissimo, ricchissimo, deve proprio aspettare che arrivi “Miss. Acqua e Sapone” con la sua fragilità emotiva a go go, per trovarsi una donna.

Succede proprio tutti i giorni nella vita reale!!!

Ma, (ci dev'essere un “ma” altrimenti..) il rapporto con il sesso del misterioso uomo d'affari è del tutto atipico e certamente particolare.

Così inusuale che per avere una relazione con lui occorre firmare un bel pò di “scartoffie”, tutte rigorosamente predisposte dagli Avvocati. Accettare cioè delle regole: un “memorandum of understanding” su cosa fare o meno quando si fa sesso fra dominatore e sottomessa.

Non solo, ma accettare di essere la compagna di Christian Grey (l'uomo che, come lui stesso afferma, non fa sesso, bensì fotte! Una volta era l'uomo “Mastro Lindo” o “Big Jim” adesso c'è lui..) significa accettare un vita parallela, servizievole e fatta di sesso forte, senza freni ed inibizioni, a volte persino in quella che sembra una stanza di torture dell'inquisizione (possiede un elicottero e si è fatto costruire proprio quella che sembra una stanza delle torture.. deve proprio avere un ottimo pusher).

Un sesso che si basa su premi e punizioni. Insomma, a seconda che tu faccia la brava o la cattiva; in quello che è un exploit di originalità paragonabile alla scoperta che con la carta stampata è meglio non produrre la carta igienica.





La storia è un macroscopico cliché porno erotico di tutto quello che sia è facilmente intuibile per pregresse opere, non solo letterarie, ma anche cinematografiche che ricalcano il medesimo argomento. La sensazione è quella di mangiare un frittatone non solo scotto, ma proprio bruciato, tanto è stato a lungo rigirato a fuoco lento.

Dopo 70 pagine di pura noia, comincia almeno il sesso, che in realtà non ha niente di diverso da un qualunque film hard. Anche nella sceneggiatura dei dialoghi!

Se nonché viene intervallato da banalità che strappano a dir poco sorrisi per la loro scarsa probabilità.

Scopriamo infatti che “Ana”, la quale non può certo esse un brutto anatroccolo visto che praticamente tutti i maschi presenti nel romanzo se la vogliono allegramente scopare, è niente di meno che: vergine!

Quindi l'Autrice ci propone sei o sette pagine di “sverginamento”, dopo ce ci aveva tediato con dozzine di paragrafi fotocopia dove lei si sentiva attratta in modo irrefrenabile, morboso, quasi sentendosi strappata alla realtà.

Non solo, ma se la povera Kate aveva impiegato nove mesi per avere un intervistina, piccolina piccolina, con il magnate Christian Grey, pare che dopo aver conosciuto Ana, questi non abbia proprio più niente da fare.. nemmeno una “holding” da mandare avanti!!!

Potenza dell'amore penseranno i più romantici..

Certo, quando si ha a che fare con un uomo ricchissimo che può permettersi assegni da milioni di dollari, appartamenti, abiti e doni preziosi, cui si aggiunge una bellezza che definire cristallina è dir poco, difficile non incardinare l'ideale femminile di molte cinquantenni insoddisfatte e frustrate che probabilmente vanno in palestra dopo aver sognato tutta la notte il personal trainer.

La verginella 21enne invece non è solo casta, ma anche pura d'animo. Lei manda curriculum nella speranza che qualcuno le dia un lavoro, ma non vuole assolutamente mandarne nella società del suo amante, nemmeno può accettare che questi le comperi dei vestiti, e ovviamente, se le regala dei libri che costano circa 14mila euro si sente in dovere di restituirli.

In apertura della recensione ho affermato che in Italia l'avrebbero candidata in politica, adesso mi correggo: SANTA SUBITO!

Del resto è noto ed abbiamo noi tutti ampie dimostrazioni alla luce di tutti i giorni su quanto poco importante sia il denaro per l'universo femminile!!! Quindi, mi sembra giusto che proprio questa voglia l'uomo e non il miliardario!!!

Orbene, a parte quanto sia poco plausibile il pensiero di Kate, la sua verve sessuale altro non è se non un miscuglio di luoghi comuni che l'Autrice ci (ri)propone con tutte le posizioni del “kamasutra”.

Cui fa seguito l'inevitabile finale scontatissimo.

Una volta si discuteva se il personaggio avrebbe o meno subito un evoluzione, ritrovando se stesso ed una maggiore consapevolezza della vita, o viceversa ci sarebbe stata l'accettazione Shakesperiana del non – essere, con la sopportazione del carico di irritualità e debolezze, adesso si tratta soltanto di salvare il lettore che dopo 550 pagine merita una flebo della mitica “sviluppina” cioè un concentrato di buon gusto.

La scenetta finale infatti è l'inno alla gioia della mediocrità. Il mitico dialogo in stile: “non voglio nulla che mi ricordi di te”, per poi passare al “stai cercando di ferirmi”, ma il meglio è tutto nella fine quando la nostra Rossella O'Hara si stringe nel letto con fazzoletto alla mano e piange lacrime di disperazione per questo destino così amaro.. wow! Se domani è un altro giorno, ripensando a questo romanzo l'unica frase sensata è: “poveri alberi!”: tutta questa carta che si poteva risparmiare

Ahimè è vero: l'Autrice ha scritto due seguiti, ma del resto il “sequel” è tipico del genere horror.

Praticamente, siamo di fronte ad un romanzo rosa trapiantato alla grande distribuzione che ha avuto un successo enorme di pubblico.

Il che merita rispetto, in quanto indubbiamente la voce critica più importante è il passaparola dei lettori.

Massimo rispetto, ma libertà di opinione critica.

Ancora una volta quando c'è di mezzo il cibo ed il sesso la gente sembra gradire.

A parte l'assoluta inconsistenza della figura maschile, praticamente assente, modello: encefalogramma piatto, quella femminile che il romanzo offre è a dir poco un martirio vivente al senso comune.

Questa “Ana” è talmente vuota da non essere nemmeno presente.

Le sue sterili riflessioni anticonformiste e la completa assenza di un barlume di ragionevolezza e/o di realismo, la rendono un argillosa bambola gonfiabile, nelle mani del più esperto pervertito di turno.

Il popolo femminile che si può identificare in questo malconcio riflesso di Eva, altro non è se non quello delle frustrate iscritte al club rosa delle occasioni mancate. Cioè di quante non sono nemmeno state sfiorate dall'idea di un rapporto del genere, anche ad intermittenza, se non forse dopo il sesto drink superalcolico, nei mitici tempi in cui i loro anni terminavano ancora nell'alveo degli “enti”..

Nel romanzo, troviamo quindi il prototipo di una donna lasciva, che non è capace di controllarsi ne di imporsi, che si prodiga fittiziamente nella rinuncia per far felice il proprio amante, mentre invece è egoisticamente ed egocentricamente dedita a sperimentare il piacere.

Biascica concetti usurati, indegni della letteratura anglosassone cui cerca disperatamente di ispirarsi in alcuni attributi al senso della vita che non va oltre la giovinezza di un momento vissuto intensamente. Siamo al grottesco, un tentativo pateticamente naufragato che lascia interdetto il lettore, privandolo di ogni ruolo, ed anzi infastidendolo.

Il tentativo di coinvolgere al ritmo di un “chissà che cosa le farà?” va deserto, in quanto alla fine di tutto questo misterioso sesso urlante e indescrivibile, dopo il c.d. tunnel, troviamo soltanto qualche frustata sul sedere! Ma per favore!

In realtà, il lettore sà già tutto ciò che accade e con largo anticipo: potrebbe benissimo smettere di leggere a pagina cento e proseguire da solo. Persino nelle riviste scandalistiche c'è un rapporto più carnale. Mentre qui siamo di fronte alla banale sciatteria sessuale.





Cinquanta sfumature di grigio” è un romanzo erotico, la cui trama è un offesa al senso comune. Insulsa, involuta e poco plausibile, carica di antinomie ed incongruenze. Più che un atto di erotismo, è un atto di autolesionismo per il lettore addentrarsi in queste pagine infinitamente identiche e stancamente prive di originalità, drammaticamente incapaci di appassionare.

Astenersi. Vade retro. Scappate a gambe levate (formula in chiave cinematografica dell'horror: “non aprite quel libro”)

                                                        Marco Solferini
                                                 marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com


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domenica 1 luglio 2012

Satanisti perbene


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La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"
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Satanisti perbene

Autrice: Susanna Raule.
Genere: thriller, drammatico, mistero.




Con “Satanisti perbene” ritorna il commissario Ermanno Sensi in forza a La Spezia, prestato alla Procura di Milano per un indagine che sembra coinvolgere il satanismo.

Il cadavere di una giovanissima donna è stato ritrovato, insieme con un gallo nero sacrificato.

La donna ha ricevuto una pugnalata mortale al petto, e presenta un vistoso tatuaggio sulla schiena che sembra raffigurare un demone.

Sensi quindi, ex membro infiltrato della setta “I figli dell'Anticristo”, viene coinvolto in quello che da subito sembra un viaggio nella società underground e goth di coloro che praticano magia nera ed occultismo.

Ad affiancarlo, troverà l'invasiva e saccente Professoressa Rosalba Wang, antropologa e scrittrice proprio di satanismo. La Wang si dimostra da subito morbosamente affascinata dal passato di Sensi e da quelli che paiono essere i suoi misteri.

Il commissario, dal canto suo, si vedrà trascinato per i capelli in un indagine che lo proietterà da Milano a Bologna, per tornare poi a La Spezia, dove il rapimento di una bambina di 12 anni, lo costringerà ad una lotta contro il tempo per risolvere l'enigma del tatuaggio e scovare un nuovo gruppo di satanisti.

Accompagnato dalla maledizione di aver vincolato il demone Astaroth alla sua carne, Sensi si avvarrà delle doti sovrannaturali della sua satanica metà, per risolvere il mistero dell'omicidio e salvare la bambina.





Una trama abbastanza scontata, per un tentativo riuscito solo a metà di riportare alla ribalta il personaggio del commissario Sensi.

Dell'originalità del primo capitolo infatti, ci sono ben poche tracce, a parte un evidente volontà di riciclare le stesse tonalità che avevano indubbiamente reso accattivante il primo romanzo.

Ritroviamo in particolare, un maniacale anticonformismo, che sembra un metodo di difesa contro il mondo esterno, visto come un parallelo di pregiudizi in larga parte ipocriti e poco consapevoli, cui il Sensi rifugge, senza tuttavia potersi sottrarre al suo ruolo.

Fra le altre caratteristiche del protagonista ci sono:

1) Un amore – odio che lo coinvolge, tanto quanto lo trascina e costringe contro la sua volontà.

2) Il sesso senza amore, irrinunciabile come l'epilogo di un romanzo, al termine di giornate troppo lunghe per un semplice riposo in solitudine.

3) La sofferenza per essere stato lasciato dalla donna amata.

Sono tutti elementi che si mescolano in un atmosfera decadimentale, tendente al genere noir, ma che spesso non decolla, limitandosi a qualche riflessione più che enigmatica abbastanza scontata sul senso della vita e a descrizioni che, malgrado cambi il nome dei luoghi, paiono essere sempre accomunate dal denominatore di un'oscurità latente e rigorosamente permeante, dei posti quanto delle persone.

A differenza dell'esordio, in questo secondo romanzo tutto questo annoia.

Producendosi in una ripetizione di situazioni e circostanze che, seppure volenterosamente in cerca di un atmosfera ironica, finiscono per essere stantie, usurate, e drammaticamente lente, quasi immobili nel loro statico ripetersi.

Ad un certo punto il lettore, non potrà non mormorare: “oh no! Un altro locale”. Una vera e propria guida turistica..

Siamo in presenza di una narrazione costruita su di un idea, ma senza un diaframma od un archetipo, peraltro inconcludente in quanto al termine di 350 pagine il lettore non ha nemmeno un finale vero e proprio, probabilmente rimandando il tutto ad un altro romanzo.

Questa ormai è una prassi stilistica ed editoriale di proporre cioé opere fotocopia, ritagliate come sceneggiature di telefilm, su di un protagonista, circondato da esseri poco plausibili, indefiniti, che recitano una parte caratteriale unicamente allo scopo di sembrare funzionali.

In questo caso andiamo dal collega spiritoso, a quello ligio alle regole, dall'uomo di fiducia affezionato, alla rompiscatole.

L'universo di Sensi, è involuto. Nasce e finisce lì.

Indubbiamente la sua relazione con il demone è la parte più interessante e coinvolgente. La chiave di volta per migliorare il tenore della narrazione. E funziona anche in questo secondo episodio.

Accattivante la contrapposizione con l'indole demoniaca di Astaroth, ma abbastanza banale il rapporto con il protagonista che a tratti ne profitta come se avesse il superpotere di un fumetto: una sorta di maledizione con risvolti positivi per contrastare il male.

Nel complesso di satanismo c'è poco, salvo qualche menzione (sopratutto su LaVey, in quanto materiale fondatore della Chiesa di Satana), un rito e dei tatuaggi demoniaci, più qualche altro elemento metafisico, abbozzato forse per mantenere vivo il tentativo di un esposizione misteriosa possibile.

Ritroviamo invece, un viaggio nel sottobosco culturale della sociologia underground “goth”: un espediente antropologico che tuttavia gioca molto sulla credenza populista più che su elementi di indagine veri e propri.

Del tutto fuori luogo e fastidiose appaiono le denigrazioni gratuite alla città di Bologna, che l'Autrice dipinge come una posto dove non mancano mai tre cose: “studenti sbronzi e fumati, punkabbestia ed osterie”.

A parte la valutazione spregevolmente illativa e squallidamente superficiale, cadono francamente le braccia quando in calce al romanzo ella Autrice cita, fra i ringraziamenti, persona che l'avrebbe indottrinata con numerosi aneddoti alla vita nel capoluogo emiliano.

Il senso che se ne trae è che l'Autrice abbia preso per buone le invettive allucinogene di chi, per incapienza personale o difetto intellettuale, ha saputo cogliere solo un aspetto, certamente presente in città, ma per nulla dominante. Congettura e diffamazione sono parenti stretti e occorre fare un pò più di attenzione.

Consiglio ad entrambe (scrittrice ed il suo Virgilio) di non limitarsi ad un esistenza così scevra di indagine scientifica e all'opposto carica di preconcetti, visitando la città di Bologna, al di fuori di quelle zone, tipicamente universitarie, dove obiettivamente si è instaurato uno stile di vita alternativo, che ha sicuramente sporcato i natali storici più dotti e notabili della città, ma non ancora sostituendosi del tutto ad essi. Anche alla luce dello sforzo che la P.A. locale sta portando avanti per riqualificare determinate aree urbane.

Spiace doverlo ricordare, ma Bologna è qualcosa di più di queste offensive e gratuitamente diffamatorie affermazioni.





Satanisti per bene” è un romanzo che ripropone le indagini del commissario Sensi nell'ambiente goth e underground, si propone come una via di mezzo fra thriller poliziesco e mistero di matrice occultista. Molto al di sotto degli standard del primo romanzo, pecca di originalità e solo a tratti riesce a coinvolgere il lettore, per lo più riciclandosi sotto l'egida del successo del primo capitolo di questa serie.

Consigliato solo a coloro che si siano già innamorati del protagonista e dello stile narrativo dell'Autrice.

                                                         Marco Solferini


                                                 marcosolferini.pubblicazioni@gmail.com
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