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Io non sono un serial
killer
Autore: Dan Wells
Genere: thriller.
John Wayne Cleaver, ha 12
anni e vive a Clayton una piccola cittadina americana.
La sua vita è tormentata
da un carattere asociale, ed una passione molto atipica, per un
ragazzo della sua età: quella per i serial killer.
Un interesse così
inteso, da somigliare ad un ossessione, tale per cui in Famiglia,
dove madre e zia gestiscono l'obitorio della città, decidono di
mandarlo da uno psicanalista, il Dott. Neblin.
Il suo carattere schivo
tuttavia, lo porta ad un introspezione riflessiva sul suo lato
comportamentale più oscuro, a tal punto, che egli stesso comprende
di possedere tutte quelle pulsioni che normalmente danno origine ad
un serial killer.
Decide quindi, di
rinchiudere il mostro dietro ad un muro che lui stesso erige, nella
propria personalità. Dandosi delle regole che dovrebbero servire per
allontanarlo, impedirgli di emergere.
John combatte una
silenziosa battaglia con il suo Io assassino, nella consapevolezza
che se dovesse perdere questa guerra, si trasformerebbe in uno di
quei pluriomicida che tanto lo affascinano.
Il problema è che a
Clayton la gente comincia a morire.
In modo brutale:
sventrata vita. Spesso con asportazione di organi, mentre sul luogo
degli omicidi compaiono tracce di una sostanza sconosciuta ed
impossibile da identificare.
Un mistero omicidiario
che getta la città nella paura, quando persino il telecronista
dell'emittente inviato per seguire il caso, viene brutalmente
assassinato e polizia ed FBI sembrano brancolare nel buio.
Solo John, la cui mente è
preparata a conoscere ed identificare il comportamento di un serial
killer, riesce a comprendere ciò che sta accadendo, ma la sua
scoperta più devastante sarà l'identità dell'assassino. Un mostro
sovrumano, apparentemente impossibile da sconfiggere, tanto quanto da
accettare nella logica del raziocinio.
Comincia quindi una
caccia spietata e psicologicamente orientata a trovare i punti deboli
e le abitudini del mostro, laddove ben presto però, per fermarlo
John sarà costretto a rinunciare alle sue di regole, abbattendo il
muro dietro al quale si nasconde la sua personale forma mentis
assassina.
Quali saranno le
conseguenze nella vita privata?
Riuscirà il giovanissimo
cacciatore di serial killer a sopravvivere al mostro che sta fuori e
a quello che ha dentro?
Romanzo intelligentissimo
e di assoluta pregiata fattura.
Una storia deliziosamente
ambientata, concepita con uno stile dinamico ed intenso.
Il personaggio
protagonista ricorda molto la cinematografia americana, da Spielberg
al telefilm Dexter: c'è un connubio di struttura e sostanza, dalle
singole “location” della tipica cittadina americana,
isolata dal Mondo e riconcepita come un “unicum”, dove si
svolge un azione a tratti fantascientifica.
Il tema espositivo è
particolarmente visivo, e ricorda la sobrietà stilistica ed
introspettiva dei fumetti. Specialmente la opere della casa editrice
Vertigo, per la maturità dei temi trattati, trasportati in una
sinteticità didattica lineare e di facile percezione.
John, è l'epicentro di
un mondo visivo e irrazionale. Un immagine atipica, che l'Autore,
esordiente, è bravissimo a trasmutare, con le parole, in uno
scenario, semplice pur nella sua complessità.
Audace e ambizioso, il
risultato, uso popolo per il lettore, è magistralmente ben
concepito.
Dalla lettura di questo
romanzo potremo trarre due conseguenze.
La prima è un avventura,
appassionante e coinvolgente, che ci spingerà a divorare pagina,
dopo pagina, un sicuro successo letterario.
La seconda è una
dissertazione, armonica e profonda, su temi sociologici tipici della
psicanalisi. In particolare, l'evoluzione della personalità,
l'iterazione con l'Io ed una coscienza di Zeno che in questo caso,
diventa in parte Pirandelliana e in altra misura eclettica. Figlia di
una filosofia esistenziale e di una scienza comportamentale che
sembrano trovare i propri limiti, nelle stesse risposte che offrono.
Stupendi i confronti
verbali fra il bambino e lo psicologo.
Il dualismo, fra ciò che
la società vede e quel che l'Io della personalità concepisce di se
stessi, rappresenta l'alternanza caratteriale cui tutti gli
adolescenti sentono di appartenere e dalla quale rifuggono.
Se anche non ci
sentissimo possibili serial killer, tutti noi abbiamo conosciuto
l'estraneità della confusione emotiva, e la ricerca di un
accettazione quasi impossibile, laddove ci siamo auto convinti di
essere sbagliati, a tal punto da crearci un universo parallelo, una
realtà fatta di sicurezze che possono essere accettate dal di fuori.
E' così che nasce il sentimento dell'apparenza.
John reagisce, accettando
la sua natura e diventando un antieroe.
“Io non sono un
serial killer” è un romanzo appassionante, un thriller a tinte
forti, intenso e coinvolgente. Straordinariamente originale nella sua
narrazione, si presenta con uno stile pulito e di facile
comprensione, che travolgerà il lettore dalla prima all'ultima
pagina.
Marco Solferini
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