lunedì 19 marzo 2012

Il caso Collini

Il Blog ringrazia e consiglia:
Il prestigioso Museo, nel cuore storico di Bologna, offre oltre alle esposizioni tanti interessantissimi eventi!
Via Zamboni, 63 - 40127 Bologna - Tel. 051 2094555
www.museocapellini.org

* * *
La rivista culturale: "Il Salotto degli Autori" ( http://www.ilsalottodegliautori.it ) edita dall'Associazione letteraria "Carta e Penna"

www.cartaepenna.it

* * *
SI RINGRAZIANO PER LA GENTILISSIMA COLLABORAZIONE:


LIBRERIA MONDI NUOVI
Dove i Libri e i Fumetti diventano.. da collezione!

Libreria Mondi Nuovi: da oltre 30 anni il luogo giusto

dove trovare tutto l'usato per Libri e Fumetti, a Bologna e Provincia

* * *

Libreria - Galleria

IL SECONDO RINASCIMENTO

Via Porta Nova 1/A (ang. via C. Battisti) - Bologna

ROMANZI - SAGGI - TESTI UNIVERSITARI

* * *

Il caso Collini

Autore: Ferdinand Von Schirach.
Genere: drammatico, storico, processo penale.




Il giovane Avvocato Caspar Leinen, è iscritto nelle liste delle difese d'ufficio del Tribunale penale di Berlino. Riceve pertanto, una chiamata per assistere un cliente, reo di aver commesso un efferato omicidio.

Fabrizio Maria Collini, fingendosi un giornalista, è stato ricevuto dal ricco ed anziano industriale Hans Meyer in una camera d'albergo, dove prima lo ha ucciso, poi si è accanito sul suo corpo, prendendo a calci la faccia, finché addirittura il tacco della scarpa non si è staccato.

Dopodiché, l'assassino ha atteso l'arrivo della polizia, cui si è consegnato, nella sala d'attesa dell'albergo.

Un caso apparentemente perso in partenza per l'Avvocato difensore, anche perchè l'omicida non cerca di negare i fatti. Un principio chiaro di colpevolezza per omicidio volontario aggravato.

Il movente però resta un mistero.

Dietro a quell'uomo incensurato, c'è una vita condotta in modo irreprensibile ed un passato che emerge nella sua terribile ed irrituale pienezza.

Solamente nel corso del processo, grazie alla caparbia volontà indagatrice del suo difensore, che profonde la tecnica del novizio nell'accuratezza della metodologia emergerà un altra storia.

Un passato che affonda le sue radici nel nazionalsocialismo, di cui Hans Mayer è stato ufficiale comandante, in Italia, dove un atroce fatto di sangue si è consumato. E la vendetta non conosce i confini del tempo.

Ma le circostanze rivelano anche un altra verità, che appartiene solo all'Avvocato Leinen, perchè quello stesso uomo ucciso è stato per lui, negli anni dell'adolescenza, come un padre, insieme come il compagno dell'estate Philipp e la nipote Johanna.

Riuscirà il giovane Avvocato a patrocinare al meglio, consapevole di questa verità?

Quale soluzione impone la legge e quale appartiene all'uomo?

Sullo sfondo di questo dilemma, il processo si allarga, quando la parte civile, si costituisce nominando uno dei più noti e celebri Avvocati del foro di Berlino, un anziano quanto esperto principe del Foro, che si troverà a dover argomentare sulla storia stessa del diritto penale tedesco.

Perchè, nelle more di questo processo, emergerà una verità sconvolgente, che rivelerà il perchè di un enorme numero di prescrizioni di cui, sul finire degli anni sessanta, beneficiarono i nazisti e coloro che erano definiti: “criminali da scrivania”.

Qual è il segreto dietro alle norme introduttive della legge Dreher del 1968, e cosa è custodito nell'archivio federale di Ludwigsburg?

L'Autore ci propone un testo di fruibile lettura.

Narrato con stile semplice ed immediato, in alcuni casi altamente visivo; forse tacciabile di un eccesso di meticolosità nel dettaglio.

Sensazioni che traggono una ragion d'essere dal particolareggiato scandire degli elementi, protagonisti di un logos eclettico, a momenti riflessivo e metabolizzato in una tensione argomentativa fatta di accelerazioni ed improvvise frenate.

Il lettore si abituerà, tuttavia, a questa metodologia e non ne risentirà, complice il fatto che il romanzo è relativamente breve; all'opposto, fosse stato più corposo, probabilmente tale stile avrebbe potuto annoiare i meno interessati alle procedure penali.

Infatti, un ottima parte della narrazione è riservata all'esplicazione del codice di procedura penale tedesco, dalle documentazioni burocratiche finanche alla tempistica. Squisitamente semplificato, rappresenta un interessante spunto conoscitivo anche per i non addetti ai lavori.

La storia in sé è, per 4/5 oggettivamente già ampiamente percorsa da numerosissimi filoni narrativi, ricalcando un format noto, qual'è quello dell'ex criminale nazista chiamato a subire una vendetta privata, molti anni dopo rispetto alla fine della guerra.

Però, ed in ciò annida la genialità di fondo, nell'ultima parte del romanzo, l'Autore ci regala un altra prospettiva, rivelando in un dibattimento pubblico del Tribunale, una verità diversa.

Un vero e proprio “coup de théatre”, che trasforma e trasmuta tutta la narrazione, inquadrandola sotto un altra luce.

Ottimamente scandito da dialoghi incalzanti e sapientemente organizzati, la vittima diventa carnefice e sul banco degli imputati, sale il codice penale tedesco.

L'interrogativo di fondo che nasce ed è brutale, va oltre qualunque genere di accettazione civile.

Se cioé durante il periodo di guerra, al di là delle parti in causa, esista o meno una procedura internazionale che in “diritto” consenta la ritorsione per l'uccisione di soldati nella guerriglia, attraverso il massacro di civili, nel c.d. rapporto di 1 a 10.

La risposta lascerà atterrito il lettore e lo appassionerà immensamente quando si tratterà di dare una risposta al perchè i c.d. “criminali da scrivania” coloro che cioè hanno obbedito agli ordini, spesso non essendo nemmeno scesi sul campo, limitandosi ad essere stati passacarte e signori dei numeri, siano stati, insieme con moltissimi sotto ufficiali nazionalsocialisti, assolti per prescrizione, dal reato di complicità in omicidio volontario aggravato.

La più grande difesa che la storia ha tramandato, operata dagli ex. fautori della macchina di morte nazista, ma non solo, è stata quella di “avere obbedito agli ordini”.

L'Autore ci rivela che tale difesa non solo ha funzionato, ma è stata legittimata da una legge anonima, a firma di uno dei più grandi penalisti, celebrato nei libri di testo delle Università e persino in altre nazioni osannato.

Un semplice articolo nelle norme introduttive della legge Dreher, che ha modificato, nel silenzio di un sistema giuridico, l'art. 50 del codice penale tedesco e, nel 1968, ha provocato la più grande serie di assoluzioni che la storia della legge europea conosca.

Un testo per riflettere, altamente consigliato ad un orda di Professori e Dottorandi che oggi in Italia celebrano il diritto tedesco, spesso suggerendone il paragone con quello Italiano, e che glorificano i grandi nomi della sua dottrina, uno di quali è proprio Dreher, il cui commentario penale è uno dei testi più studiati.

Sappiano costoro, che dovrebbero riflettere sul fatto che alla luce di questa impostazione che tanto gli piace, i nostri morti, i civili massacrati dai nazisti non solo alle celebri fosse ardeatine, ma in moltissime altre zone d'Italia, fra cui, per citarne una vicina a Bologna, Marzabotto, sono stati assolti.





Il caso Collini” è un romanzo molto ben organizzato: snello, dinamico e ottimamente esposto nei dialoghi; un caso di coscienza per l'uomo, di verità per il mondo del diritto e di pietà per le vittime civili del nazionalsocialismo. Chiude l'opera, un finale eccezionale, coinvolgente e spettacolare, nella piena tradizione del magistrale “coup de théatre”. Consigliato ai lettori di tutte le età, sopratutto agli studiosi di Giurisprudenza di ogni professione.

                                                       Marco Solferini


Nessun commento:

Posta un commento