domenica 1 gennaio 2012

Vieni via con me


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Vieni via con me

Autore: Roberto Saviano
Genere: letteratura italiana



Vieni via con me” è il nuovo romanzo di Roberto Saviano, tratto dalla trasmissione televisiva omonima che l'Autore ha condotto nel 2010, insieme con Fabio Fazio.


Il testo raccoglie otto monologhi riflessivi dell'Autore, rivisitati e strutturati come brevi storie d'Italia, che si occupano di tematiche molto attuali nel panorama contemporaneo.


Obiettivo centrato, in tutto e per tutto: lo stile paratattico, sintetico, ma anche persuasivo e riflessivo adottato nell'esposizione, si conferma per la facile comprensione ed il fraseggio diretto con il lettore.


I temi trattati sono diversi e certo fra loro distinti, ma accomunati dall'introspezione dell'indagine giornalistica, che sviluppa i concetti anche attraverso godibili paragoni e metafore, che arricchiscono e rafforzano la narrazione


Dall'Unità d'Italia, alle Mafie che annidano al nord, dal racconto toccante dell'amore fra Piergiorgio Welby e la moglie Mina, al coraggio di don Giacomo Panizza, per finire con un elogio alla difesa della Costituzione nel suo carattere assolutistico, quale baluardo per le libertà fondamentali.


Saviano lavora sulla dialettica e usa una retorica molto umanista, che rende il lettore partecipe di una cognizione di causa sui fatti narrati, incardinata sui crismi dell'interesse e della condivisione di opinioni.


C'è un nota di volenterosa istruzione per la massa di lettori, rivisitati come il popolo erudito, nel renderli finalmente consapevoli, cercando cioè di strattonare via quella rinunciataria sterilizzazione, frutto di una mentalità pigra, oziosa, addormentata nella distrazione della futilità.


Assume un ruolo centrale la genuinità dell'informazione, che il giornalista ci propone in modo assai diretto e di immediata percezione.


Così, l'argomento diventa partecipe di un evoluzione non statica, bensì dinamica, e su questo distinguo, indubbiamente, c'è la nota più cruda delle esposizioni: dagli omicidi della 'ndrangheta (la mafia calabrese), alla vita nei bunker dei boss, dalla morte solitaria privata delle esequie, alla drammaticità di chi è cresciuto con l'immondezza da sempre: una generazione che ha imparato addirittura a conviverci.


Il capitolo dedicato all'Aquila, ci riporta a quel terremoto che oggi non ha soltanto spaccato le case, ma altresì sfregiato il senso dello Stato, perchè aleggia una nube carica di violenta pioggia fatta di critiche e accuse, per una tragedia forse in parte annunciata, sicuramente gestita in modo singolare e persino oggetto di scelte, sulla cui condivisione, il Popolo è stato escluso.


Con Saviano c'è sempre il tema latente della sconfitta, ma anche quello del riscatto che porta alla rinascita, cioè l'inevitabile scontro fra il bene ed il male, la sua carica di realismo testimonia come può verificarsi la sconfitta del primo, ma non la definitiva rinuncia, perchè la realtà in cui viviamo non è solo episodica, ma anche infarcita di errori dovuti alla becera negligenza di una mentalità troppo facile a lasciarsi corrompere.


E in ciò il capitolo “la macchina del fango” ripercorre la storia del Magistrato Giovanni Falcone e della sua vita, fatta troppo spesso di crudeli congetture e illazioni che gli sono state rivolte anche in termini infamanti, denigratori e ipocriti, da quella stessa società civile che poi lo ha celebrato.


Eppure, a margine di tutto ciò rimane vivo il credo di fondo, nella volontà delle persone, del popolo di cercare una soluzione combattiva frutto di una forza interiore che spesso è figlia dell'istruzione che noi stessi decidiamo di offrirgli.


Il ruolo della verità è sostanzialmente questo: liberare le opinioni, ma una verità non preconfezionata o autogestita, bensì libera da ogni condizionamento, agganciata soltanto ai fatti e all'esposizione dei medesimi, perchè funga da storia partecipe della naturale volontà di addivenire ad una miglioria virtuosa dei contenuti, di questa nostra precaria civiltà.


Sempre in bilico, tra il vizio e la negligenza, le vite delle genti sembrano una pedissequa disarmonia di sopravvivenza, incardinata nell'attesa di un futuro migliore che assume i contorni del miraggio, oppresso dall'incessante processo del tempo, killer silenzioso, finchè lo stiracchiamento dell'essere, non diventa uno status quo e allora, la coscienza di addormenta nel sonno della sua dichiarata innocenza.


L'egemonia iraconda dell'incapienza di cui rimaniamo affetti e nostro malgrado malati, comporta questa pacificazione, a margine della quale ci sono ancora stimoli che passano inascoltati ed il giornalista, quello che ama la divulgazione e risponde ad essa e ai Cittadini, ha il compito di rivitalizzare queste menti, con il sangue dell'inchiostro, di concepire cioè quella scossa che dimostri come non esiste solitudine nella partecipazione agli ideali.


In questo Saviano è un Autore d'eccellenza ed il suo successo è un meritato elogio ad una volontà che rifiuta la sottomissione agli eventi, che crede, sempre, gli stessi si possano cambiare.


La forza delle convinzioni è l'anima dell'eroe di tutti i giorni, uomini e donne che affermano il proprio diritto ad un esistenza non condizionata e frutto di libere scelte.



Vieni via con me” è l'adattamento a romanzo della celebre trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio e Roberto Saviano, un romanzo che ritrova e affronta otto tematiche di coinvolgente interesse per la libertà di pensiero e conoscenza, un splendido e veritiero affresco di giornalismo espositivo, che ci porta davanti al baratro della consapevolezza, trascinando il lettore fuori dal suo Mondo personale e su misura, là dove si vive e si muore, dove la vita è quella vera.


Marco Solferini

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