lunedì 2 gennaio 2012

Il tribunale delle anime

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Il tribunale delle anime


Autore: Donato Carrisi
Genere: Thriller



Dopo “Il suggeritore”, romanzo d'esordio di Donato Carrisi e successo editoriale planetario, l'Autore ritorna con il suo secondo scritto: tratto da fatti realmente accaduti, ambientato in una Roma oscura, sul baratro della lotta fra il bene ed il male.


Marcus è un penitenziere, un uomo dotato di caratteristiche di analisi fuori dal comune, un osservatore votato alla più grande sfida che un difensore del bene potrebbe intraprendere: scovare e redimere il male. Nel suo passato però un fatto traumatico gli ha svuotato la memoria. L'ultima immagine che glie resta è quella della morte di Devok, il suo mentore, poi il risveglio, il suo, da uno stato che sembra di morte apparente.


Guidato da Clemente, suo superiore nel “paenitentiaria apostolica”, quello che potrebbe essere considerato il tribunale ecclesiastico della “culpa gravis” per la quale cioé la confessione non comporta assoluzione, vista la natura atroce del crimine ammesso, egli si mette sulle tracce di una giovane studentessa scomparsa.


Tutti indizi puntano ad un misterioso omicida, un serial killer che fa si che le vittime di un crimine irrisolto prima scoprano e poi incontrino il colpevole, affinché decidano per il perdono o la condanna.


Un macabro gioco fra il bene ed il male, ma anche una sorta di scientifica dimostrazione che l'uno ha bisogno dell'altro per sopravvivere a se stesso.


Le prove indicano che il rapitore della ragazza è il maniaco seriale noto come Jeremiah Smith, vittima proprio di questo macabro rituale e sospeso fra la vita e la morte, in coma.


Marcus però non è il solo sulle tracce dell'assassino.


Anche Sandra Vega, ufficiale di polizia della scientifica ed esperta della tecnica di fotorivelazione è costretta a indagare per scoprire quale verità si nasconde dietro la morte di suo marito David. Incidente od omicidio?


Ossessionata dalla sua bramosia di verità e dal desiderio di vendetta, seguirà le prove scientifiche e farà applicazione del metodo deduttivo dell'indagine pragmatica e filo logica; incontrando sulla sua strada l'enigmatico Thomas Shalber dell'Interpol, anch'egli coinvolto nell'indagine e alla ricerca di un misterioso uomo con la cicatrice sul volto.


Quale segreto nasconde l'assassino e da dove trae origine il suo istinto omicida? E' possibile che il genio del male sia un trasformista senza volto, così abile da rapire le identità degli uomini prima ancora di portar loro via la vita?


Quali segreti si nascondono dietro la biblioteca angelica e il dipinto che ritrae “il Martirio di San Matteo”, e che cos'è realmente il Tribunale delle Anime?


Il romanzo si distingue rispetto a “Il suggeritore” non solo per la trama, ma sopratutto per lo stile narrativo.


In questo caso, l'Autore opta per una svolgimento conciso e programmatico degli eventi, a tratti dal tenore giornalistico, che rivela una contrapposizione fra l'elemento descrittivo ambientale e quello caratteriale.


Il primo trova uno svolgimento liberatorio, quasi catartico nella manualità espositiva dell'indagine scientifica. In più momenti l'occhio del lettore sembra quello di una telecamera in movimento che, avido di indizi quanto di equivoci, si sofferma sul lato pragmatico della materia esistenziale percettibile a occhio nudo. Nutrito di aneddoti, non rinuncia alla cruda esemplificazione escatologica dei luoghi, più strumentali che passivi, rispetto alla narrazione.


Diverso invece, lo stile adoperato per gli elementi caratteriali. Laddove i protagonisti partono da un concetto esistenziale di fondo ancorato alle emozioni. La kafkiana incomprensione del sé, trascina l'animo di ciascuno avanti al baratro della domanda più banale e nel contempo più pericolosamente contemplativa dell'abisso che abbiamo dentro di noi: “chi sono Io veramente e cosa sono capace di fare?”


Naturalmente, l'amabile tenore del dualismo, che orchestra l'intero macroscopico ingannevole disegno omicidiario alla base del thriller, vive il suo riflesso nella mentalità traviata della natura umana. E ciò prima ancora che in quella dell'assassino che ovviamente riassume in sé gli altrui dubbi e ad essi dona una risposta letale nella sua pratica, colpevole, genialità di fondo, che si traduce e trasmuta poi nell'accettazione della sua genesi omicida.


I protagonisti di questo romanzo rispondono all'inconsueto e a ciò che è apparentemente incomprensibile con una estremizzazione delle proprie certezze: la scienza per alcuni, la fede e la dedizione al lavoro per altri. Sono eroi pieni di una cultura formatasi in seno al loro ruolo nella società, tanto quanto sono vuoti di quella coscienza estranea ai 5 sensi, qual'è l'enigma di fondo della natura umana. Il lato impercettibile.


Ambizioso, per essere il secondo romanzo di un Autore che, al suo esordio ci aveva trascinato con un ritmo incalzante e dinamico di cui, in questa narrazione, troviamo scarsamente traccia, essendo invece più organizzata sulla base di cadenze ritmate da un indagine che accelera nella sua intrigante scommessa sul fascino del male e il potere della reminiscenza attraverso l'espiazione.


E' certamente un libro di buona fattura, sopratutto ben organizzato, sempre attento ai particolari senza creare antinomie o incongruenze, che in alcuni casi tuttavia eccede nel tenore descrittivo, laddove una semplice sufficienza del dettaglio avrebbe lasciato alla fantasia del lettore una miglior possibilità di immedesimazione.


Da questo punto di vista, l'Autore sembra più vicino ad un regista che domina la sceneggiatura, piuttosto che ad un narratore che la racconta al lettore.


Di fatto però, si tratta di un buon giallo, con uno stile intenso, argomentativamente esatto, esplicativo e coinvolgente nello sviluppo della trama. Lo stile vorticante, avvolgente, passionale, e introspettivo donano al romanzo un indubbia carica emotiva.


Il finale è un piccolo atto di genialità narrativa che merita di essere gustato con attenzione esattamente come il pregiato cameo che rimanda al “Suggeritore”



Il tribunale delle anime” è un buon romanzo, un giallo ambientato in una Roma dalle tonalità ambigue, in perenne lotta fra il chiarore e l'oscurità; intenso, emozionante, geniale e imprevedibile; la narrazione si segnala per la bellezza originale delle scelte e delle contrapposizioni, che attribuiscono un coinvolgente senso di inquietudine da cui il lettore non potrà facilmente liberarsi.


Un appuntamento immancabile per gli amanti del thriller: da leggere.


                                                                                  Marco Solferini
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