domenica 1 gennaio 2012

Il divoratore

il divoratore
Il Divoratore


Genere: thriller, drammatico, fantastico

Autrice: Lorenza Ghinelli


Il divoratore” è il nuovo romanzo di Lorenza Ghinelli, e rappresenta un caso editoriale di successo, destinato ad appassionare lettori di ogni età, in tutto il Mondo.


L'Autrice, ci propone la storia di un entità vendicativa, incardinata e ancorata ad un atavica, quasi mitologica, concezione del male: frutto di un egocentrismo semplificato del concetto infantile di rabbia fanciullesca.


Il Divoratore è l'angelo vendicativo di un adolescente che ha subito quelle cattiverie così irrituali da essere tipiche della prima giovinezza, quando l'assenza di cultura, spesso, comporta delle reazioni crudeli e avvilenti da parte dei coetanei. A tratti brutali e umilianti.


Ma questa vittima, Danny Possenti, è capace di odiare e dal suo disagio nasce un essere sprezzante, una sorta di Freddy Krueger per giovanissimi, che non perdona coloro che sono oggetto dell'odio, per essersi comportati male.


L'incubo del passato riaffiora nella mente di Alice, educatrice per bambini disagiati, quando il suo assistito, Pietro, un bambino autistico, sarà il tramite del Divoratore, il suo catalizzatore, ma anche, paradossalmente, il suo collegamento con la realtà: unico nesso per scoprire chi si cela dietro le sparizioni dei bambini che gettano il panico nella comunità.


Che cosa ha rimosso la mente di Alice? Quale mistero ha sconvolto la sua crescita?


Consapevole dei crismi psicologici del realismo, per scoprirlo, dovrà affrontare un viaggio onirico a ritroso nel tempo, sconfiggendo la suggestione e i suoi inganni, per mettere a nudo il ricordo della verità.


L'intesa caccia al mostro della mente, rivelerà il dramma psicosomatico della gioventù odierna ancorata alla ritualistica di personalità scontate nei loro tratti essenziali.


Una gioventù spesso condannata a riciclarsi, per affermarsi e per trovare accettazione, fino a rinunciare all'originalità del libero arbitrio, in omaggio ad un ruolo caratteriale che sembra sempre più recitato e fittizio.


La dissolvenza che l'Autrice ci propone è un buon parallelo della macchina omicida delle coscienze, questa sorta di assimilazione cui i ragazzi vanno incontro, nell'immaturità della crescita, rinunciando al loro bellissimo retaggio primigenio con la virtù.


Un fenomeno tipico e inquietante della società contemporanea, che sembra istruire silenziosamente giovanissimi burattini nell'alveo di città che somigliano sempre più a comunità sterilizzate, dove il minimo comune denominatore è un ampolloso gusto per l'apparenza.


La stesura del romanzo si segnala, in particolare, per lo stile paratattico che non rinuncia all'essenza manipolativa.


L'effervescenza drammatica compatta la narrazione intorno alla forza empirica e realista delle parole: spesso simili ad abilissime stoccate che colpiscono nel segno.


Una centralità assoluta, quasi focale, che immedesima e coinvolge il lettore, indirizzandolo in modo metaforicamente fumettistico al centro della vignetta. Che diventa poi, narrazione.


La padronanza di linguaggio e la scorrevolezza dei dialoghi sono infatti molto paragonabili ai grandi Autori del mercato del fumetto contemporaneo, Italiano e Francese.


Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi e la loro indole sociologica, c'è una costante nota di assolutismo e futurismo fantastico che non rinuncia però ad uno sguardo cordiale e risoluto ai canoni ermeneutici dell'occidentalità filosofica ellenica, più tipica della letteratura classica.


E' il contesto che assume una rilevanza e un predominio tipico della scenografia cinematografica, quando il sillogismo narrativo spazia da una premessa maggiore giungendo ad una minore, in ciò dimostrando un raccordo logico, amabilmente orientato all'esposizione.


Uno stile indubbiamente appassionante, a tratti crudo come lo sono alcuni autori decadimentali americani del noir d'oltreoceano, ma anche molto pulito nelle sue contrapposizioni che rappresentano il crescendo rossiniano della tensione, sempre molto ben organizzata e gestita, attraverso capitoli sintetici, ma ben definiti, fino ai picchi di suspence che puntellano e chiudono la narrazione.



Il divoratore” è un thriller fantastico, molto coinvolgente e ben strutturato. Una storia intensa, dinamica, carica di emozioni che travolgeranno il lettore, impaurendolo e appassionandolo, dalla prima all'ultima riga.


Marco Solferini

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