domenica 1 gennaio 2012

Alla fine di un giorno noioso


carlotto
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Alla fine di un giorno noioso


Autore: Massimo Carlotto
Genere: drammatico, noir



Alla fine di un giorno noioso” è il nuovo romanzo di Massimo Carlotto, Autore pluripremiato dalla critica, le cui opere rappresentano un intenso e affascinante affresco dell'Italia contemporanea.


In quest'ultima opera, ritroviamo il personaggio di Giorgio Pellegrini, lo spietato ex terrorista, uomo risoluto, capace di mettere in pratica azioni violente con freddezza matematica, oggi diventato il proprietario di un locale, in quel del Veneto, di nome “la Nena”


E' un posto raffinato, per clienti esigenti cui Giorgio non fa mancare nulla, visto che con la sua socia Nicoletta gestisce un giro di escort, ma sopratutto è il luogo ideale per fare buone conoscenze date le frequentazioni politiche del locale, in particolare quella di Sante Brianese, l'avvocato, onorevole e padrino protettore di Pellegrini.


Fra riunioni riservate nella “salettta” pulita da ascoltatori indesiderati e timori per gli eventi politici legati ai “padanos”, si consuma una truffa milionaria che costringerà Giorgio ad abbandonare i panni dell'uomo d'affari per tornare all'azione brutale e spietata.


Una lotta che diventerà presto senza quartiere, fatta di colpi di scena, assassini, strategia affilata come la lama di un rasoio, fra ricatti e malavita organizzata.


Riuscirà Giorgio Pellegrini a riottenere quanto gli è stato tolto, salvare il rapporto con la moglie Martina e sopravvivere, ancora una volta, senza dover abbandonare la Nena e la sua nuova identità?


Lo stile pulito, immediato, stilisticamente sobrio e scevro da formalismi con il quale l'Autore disegna lo spazio vitale della sua opera narrativa, è un artisticamente geniale monumento all'essenziale.


Tratti noir, che sembrano estrapolati dal cinema francese degli anni 60, amabilmente ricamati nella cultura contemporanea del produttivo est del capitalismo pensante, con un linguaggio cinico e camaleontico ad altissima efficacia espositiva.


Le truffe, le ossessioni, le soluzioni più disperate di una serie di intrecci e trame organizzate sulla base degli istinti primordiali dei predatori umani, come il sesso e il denaro, tutto questo prende forma, diventa realtà, e in poche pagine il lettore diventa uno spettatore partecipe di questa verità oltre l'inganno dell'apparenza.


Il realismo di un opera immaginifica, doverosamente non ispirata a fatti e personaggi esistenti, ma fin troppo credibile per non essere agganciata, oltremodo attaccata, in quella che è un evidente simbiosi con la società odierna.


La credibilità dei protagonisti è un arma affilata, che Carlotto usa con l'abilità del maestro di scherma, organizzando lo scenario, preparando i personaggi, agendo sul corpo della narrazione, per poi gestirla e rivoltarla, a seconda del ritmo, sempre più incalzante.


Un accelerazione che sembra aumentare d'intensità ad ogni possibile vicolo cieco.


Il romanzo è un labirintico gioco a scacchi tra personalità complesse; da un lato il potere fatto persona, quell'onorevole che incardina la volontà superba, a tratti spudorata, di chi detiene il ruolo di crocevia per coloro che non possono non sporcarsi le mani. E' un metodo per far quadrare le cose quello dell'avvocato paradossalmente mandandole al loro posto perchè un mercato grigio dell'agire clandestino esiste e ha bisogno dei suoi cavalieri dell'Apocalisse.


All'angolo opposto del ring, c'è l'uomo che conosce l'intima natura della violenza perchè l'ha accettata, l'ha accolta come una parte di sé, ad essa ha demandato l'arte di prendere quello che voleva; colui che ha ceduto al desiderio e costruito se stesso, schiacciando i deboli e gli stolti, coloro che vivono di speranze. Costui oggi lotta per trasformare se stesso, senza rinunciare alle maschere del suo passato.


Il campo di battaglia è ovunque perché si scontrano due poteri, due sistemi.


Da un lato la persuasione, il potere delle parole, degli “agganci”, delle conoscenze e dall'altro la violenza, quella natura brutale che avvicina l'uomo al predatore; chi vincerà? Chi sopravviverà? Ammesso che possa esserci un vincitore..


Nel leggere i capitoli, ottimamente organizzati fra loro, di ampio respiro, sintetici, ma essenziali e ricchissimi di spunti creativi, oltre che visivamente in grado di immedesimare il lettore negli ambienti della narrazione, ho pensato alla celebre favola dello scorpione che punge la ranocchia nel bel mezzo del lago, con ciò condannando entrambi a morte certa, in omaggio al fatto che non poteva rinunciare alla sua natura.


Il potere, che è definizione dell'esaltazione di un sistema a base gerarchica e personalizzazione del desiderio accentratore e protagonista, è qui il cardine dell'azione, ma è un Maestro intransigente perchè adularlo o ignorarlo non produce effetto se non quello di esserne distrutto, e tutto ciò che ha dato può togliere con violenza e senso di inevitabilità.


Una frase più di altre rende il contenuto di questo concetto di potere rappresentato dal personaggio dell'On. Sante Brianese: “gli uomini come sono un po' come gli artisti che sanno creare il capolavoro mettendo insieme materiali diversi. La creta con i diamanti, l'oro con il rame, la pietra grigia con i colori della tavolozza; io mi occupo solamente di assemblare la grande finanza, la grande criminalità, il potere politico: tutto insieme. Questo è il potere!” (monologo tratto da lo sceneggiato Italiano “La piovra 4”)


Costruito attorno a dialoghi che sembrano pezzi di protagonismo teatrale, una prosa semplificata e strutturalmente efficace nella sua dolce – amara immediatezza, la narrazione si presenta con lo spirito dell'essenziale, nel rendere la drammaticità degli eventi, e le ossessioni compulsive dei protagonisti; una realtà egocentrica, consumista, assorbente, che riassume su di sé l'agire e lo banalizza, riciclandolo dal giorno alla notte, come se fosse una realtà dentro la realtà.



Alla fine di un giorno noioso” è un ottimo romanzo che prosegue la tradizione dell'Autore, una storia dalle ambientazioni noir, realisticamente contemporanea, che ritrae in modo crudo uno spaccato dell'Italia di oggi; una narrazione intensa, dinamica, coinvolgente che appassionerà il lettore dalla prima all'ultima pagina, calandolo in un mondo dove le uniche regole sono quelle della disonestà.


                                                                                  Marco Solferini
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