La caduta dei giganti
Autore: Ken Follett
Genere: drammatico, storico, guerra, sentimentale,
avventura.
“La caduta dei giganti” rappresenta uno
spettacolare atto di virtuosismo narrativo.
E' il testamento contemporaneo dell'epica, narrata
attraverso la grandiosa capacità espositiva di un Autore che ha inciso il
proprio nome nelle pagine della letteratura mondiale.
Un romanzo intenso, struggente, categorico nella
rappresentazione dell'intensità contemplativa, mediante la quale il lettore è
travolto dall'avventura: pura, cristallina ed emotivamente
coinvolgente.
Il protagonista indiscusso di questo primo capitolo di una
trilogia, è il 900.
Il secolo.. i cento anni di storia che hanno segnato
l'umano desiderio di essere e di sentire la fine di un millennio.
Le doti manipolative di un Autore fin troppo abile, che ha
saputo fare della sua bravura la reale firma di un grande della narrativa,
padrone indiscusso delle descrizioni, caratterizzazioni, ambientazioni, fine
conoscitore dell'indagine accademica per accertare i fatti e relegarli alle
parole.
Pensieri che si liberano come gabbiani, da un testo dove
prende vita la storia che forgia gli uomini nel solco della
cambiamento.
Oltre 900 pagine di pura avventura, drammatica passione,
umanesimo rinascimentale, realismo e futurismo, Ken Follett rapisce il lettore
lo porta dove sogno e realtà sono la stessa cosa.
Si comincia con la storia di un giovane minatore, tredici
anni appena e una vita segnata dal destino, ma dai primi del 900 in
quell'Inghilterra, fatta di lotte sindacali, carbone e povertà, attraverseremo
la storia di 5 Famiglia che ci porteranno a conoscere il Mondo, fino alle
trincee della prima guerra mondiale.
Conosceremo la povertà, la ricchezza, la nobiltà, e tutti
coloro che sono capaci di amare, odiare, pregare, baceranno la mela d'Adamo,
sfioreranno con le labbra il desiderio del frutto proibito, attraverso
l'ambizione, la negligenza, l'inconsapevolezza, l'audacia.
E' l'uomo che appartiene al mito di Ulisse e che nelle sue
gesta vede la catastrofe e la rinascita, la ricerca interiore, la disperazione e
la forza per rialzarsi in nome della speranza.
Lo spirito si fonde con l'avventura, tracciando l'essenza
di un abile maestro della ritualità espositiva; sintesi e retorica plasmano la
realtà, descritta minuziosamente in nome di quei dettagli che che sanno creare
un atmosfera unica ed irripetibile.
In quest'opera, senza precedenti, c'è un vortice attrattivo
che coinvolge, fin nell'intima essenza ciascun lettore, trasformandoli in
vampiri avidi di pagine che ci portino la conoscenza e il nettare della vita: il
sangue, che qui diventa l'inchiostro più sublime.
L'Autore, ha scandito nel dettaglio uno specchio dell'anima
antropologica e sociologica della realtà storica, agganciandola al bassorilievo
degli eventi, per descrivere magistralmente ogni situazione e le iterazioni fra
le Famiglie.
Una realtà che attraversa i cuori come la freccia di cupido
e in altre circostanze è il colpo letale della morte, simile ad una frustata,
che segna la fine di un ciclo, ma non della grande giostra degli
eventi.
In questo parallelo c'è forse la più indelebile, veritiera
e ragionevole affermazione dei primi 20 anni del 900, una sorta di pedissequo ed
ineluttabile inizio: la costanza di un epocale cambiamento.
Le persone sono state testimoni della mente e fotografi con
la vista di quella confluenza verso la fine e la rinascita dell'uomo, del suo
cammino, del suo diritto alla vita.
In quest'opera di assoluto prestigio, c'è una pagina di
consapevolezza che non può essere ignorata perchè rappresenta il retaggio
dell'odierno pensiero: è il costrutto della realtà e il d.n.a. della società
moderna, siamo noi, nell'egocentrico assoluto del senso della vita.
“La caduta dei giganti” è il romanzo evento del
2010.
Un geniale affresco della storia dei primi anni del 1900,
un elogio alla follia e all'umano coraggio dell'uomo, per essere riuscito nella
prova che da sempre, fin dagli albori della civiltà, ha rappresentato la sua
sfida ed il suo cavallo di Troia: essere in grado di sopravvivere a se
stesso.
Marco Solferini
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