giovedì 29 dicembre 2011

La biblioteca dei libri proibiti

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La biblioteca dei libri proibiti

Autore: John Harding


Genere: drammatico, narrativa, fantastico



In via del tutto preliminare mi pare doveroso precisare che il titolo originale dell'opera è “Florence & Giles”; una sottolineatura opportuna in quanto lo svolgimento della trama, la narrazione e la conclusione del romanzo, paiono ben più pertinenti al titolo originale piuttosto che quello scelto per l'edizione Italiana.



Florence e Giles sono due giovanissimi fratelli che vivono in una tenuta, Blithe House, non lontano da New York, situata in una contrada a margine di un paese, affascinante come solo il tempo, di fine 1800, era in grado di dipingere.



Un regno apparentemente nascosto, fra gli arbusti degli alberi e la terra bagnata dal verde della foresta.



Una brughiera di altri tempi, dove la pioggia doma le verdi chiome delle colline e la neve adombra ogni cosa, quasi fosse un manto cristallino fatto di poesia e scienza della natura.



In questa sorta di limbo, simile ad un antico castello, a tratti misterioso come un rudere che cela nel profondo della fredda pietra inconfessabili verità, i due fratelli vivono una dimensione parallela tipica della prima fanciullezza.



Condividono un passato oscuro.



Figli di genitori oggi scomparsi, relegati ad un album dei ricordi, dove sopravvive quel che resta della storia di una Famiglia che si sintetizza nel loro sfuggevole zio: propietario della tenuta e nel contempo disinteressato alla coltivazione della discendenza.



Unica regola imposta alla servitù che accompagna la quotidiana crescita dei giovani è il divieto, per Florence, di apprendere la lettura, rifuggita come un tarlo per la mente.



Ma Florence è tutt'altro che rassegnata e in quella casa, a tratti sinistra ed inesplorata, i suoi occhi di bambina scovano la biblioteca: custode silenziosa di tanti libri e con essa, di un sapere che libera la mente e sconvolge l'eterno sentore dell'intelligenza.



Avida divoratrice di romanzi, la giovane dovrà scontrarsi con una realtà fatta di usi e consuetudini atavici, che brutalizzano l'indole dell'apprendimento, schiavizzandola ad un futuro che non le appartiene e al quale potrà reagire solo fingendo che tutto scorra.



Di nascosto però, ella si dedicherà alla sua passione, per riscattare se stessa ed ogni suo desiderio.



L'amore per suo fratello, giovane e fragile, è un affetto quasi materno, e sarà il corollario di una serie di scelte che le si imporranno come necessarie, quando il mistero diventerà così reale da uccidere, dopo la scomparsa prematura della prima insegnante, divorata in circostanza poco chiare, dalle acque del lago.



L'arrivo di una nuova istitutrice, rivela un oscuro disegno, fatto di sogni premonitori, fantasmi, forse sinistri poteri occulti che minacciano la vita del suo amato fratello e gettano un ombra maligna sul suo mondo di bambina.



Florence affronterà quindi una sfida prematura per la sua età, ed in solitudine che trasformerà il suo regno di bambina in un thriller a tinte forti.



L'Autore dimostra una straordinaria capacità descrittiva quando immagina attraverso gli occhi di Florence il mondo attorno a sé, dettato dalle esigenze di una bambina, ma nel contempo permeato di una salubre e razionale conoscenza del creato, un curioso universo che si riduce, a volte, ad un corridoio, una porta o una torre.



La piccola Flo è ben più che in gamba o sveglia, pagina dopo pagina si rivela una pianificatrice d'eccellenza, stratega di una verità che la porta ad affrontare una sfida fantasma, dove un sorriso, una parola o un gesto non è quel che sembra: una lotta contro il tempo per salvare suo fratello.



Il ritmo pertanto, è uno scadenziario articolato, basato anzitutto sulla descrizione dei luoghi cui fa da riflesso un amabile caratterizzazione della personalità della bambina, attraverso gli affetti, le perplessità, le tipiche negazioni plausibili e perfino il giovanissimo sentimento dell'amore.



Uno scenario meticolosamente preordinato ad una partita a scacchi giocata in un ambiente ricco di suspence.



La storia si presenta oltremodo ben organizzata, gestita e sapientemente in grado di coinvolgere il lettore, in un crescendo di intensità che si qualifica, sopratutto, per il vigore narrativo ciò non di meno alcuni elementi sono destinati a rimanere estranei ad una verità rivelatrice.



L'empirica assoluta certezza non appartiene alla soluzione finale dell'enigma, perchè quel che l'Autore mette in risalto è il mondo attraverso gli occhi di Florence, filtrato cioè dalla mente: sono le sue convinzioni che generano la realtà.



Ottima predisposizione del dialogo, scelta di tempi e argomenti convincenti, fanno del romanzo di Harding un opera prima carica di fascino introspettivo, ricca di carezzevole ammirazione per la letteratura e i grandi classici.







La biblioteca dei libri proibiti” è certamente un romanzo da gustare: raffinato cibo per amanti della buona lettura.



Marco Solferini

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